Estate 2023: Allarme incendi, +10% di interventi per i Vigili del Fuoco.

L’estate 2023 ha segnato un’impennata significativa nell’attività antincendio del Corpo Nazionale, con un quadro allarmante di incendi boschivi e vegetativi che ha richiesto uno sforzo logistico e umano senza precedenti.

Tra il 15 giugno e il 3 ottobre, i vigili del fuoco sono intervenuti in 65.878 occasioni, un incremento considerevole rispetto ai 55.477 del periodo analogo dello scorso anno.

Questo dato, puramente quantitativo, non rende pienamente la gravità della situazione, che si è manifestata con incendi di intensità e estensione tali da mettere a dura prova le risorse disponibili.

L’impiego della flotta aerea è stato cruciale per arginare il propagarsi delle fiamme.

Sono state accumulate 4.942 ore di volo, testimonianza dell’impegno costante e della vastità delle aree da sorvolare.
La quantità di sostanze estinguenti lanciate, pari a 22.514, sottolinea ulteriormente l’entità delle operazioni e la difficoltà di contenere gli incendi.
L’ultima settimana, dal 27 settembre al 3 ottobre, ha visto un’intensificazione dell’attività, con 1.126 interventi che hanno richiesto l’impiego continuo di squadre a terra e aerei.
Un’analisi geografica rivela una distribuzione non uniforme degli incendi.
La Calabria si è confermata come la regione più colpita, con 196 interventi, seguita da Lazio (160), Sicilia (141) e Campania (139).

Queste regioni, spesso caratterizzate da una combinazione di condizioni climatiche avverse, conformazione del territorio complessa e densità di vegetazione, si sono trovate in prima linea nella lotta contro le fiamme.
L’impegno della flotta aerea nell’ultima settimana si è concretizzato in 10 interventi, mentre le squadre a terra hanno accumulato 1.201 ore di lavoro, dimostrando una dedizione incessante e un’estenuante resistenza fisica.

Il dato complessivo delle ore lavorate a terra, pur non essendo espresso nel testo originale, riflette la complessità e la durata degli interventi, spesso protratti per molte ore per spegnere completamente i focolai e prevenire riaccesi.

La situazione pone interrogativi urgenti sulla prevenzione, sulla gestione del territorio e sulla necessità di investimenti in tecnologie e risorse umane per far fronte a un fenomeno in costante crescita, esacerbato dai cambiamenti climatici e dalle ondate di calore sempre più intense.

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