Un episodio di allarme ha scosso la comunità di Avellino con la recente evasione di un detenuto di origine magrebina dal carcere locale.
L’evento, prontamente gestito dalle forze dell’ordine, ha visto la rapida riapprensione del fuggitivo prima che potesse eludere le indagini e disperdersi.
La cattura è il quinto caso di evasione a verificarsi nella struttura carceraria irpina nell’arco di un anno e mezzo, un dato che solleva interrogativi significativi sulla sicurezza e sull’efficienza del sistema penitenziario regionale.
La complessa operazione di ricerca, coordinata congiuntamente dalla Questura e dalla Procura della Repubblica di Avellino, ha visto il massiccio impiego di tutte le componenti delle forze di polizia: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e, ovviamente, Polizia Penitenziaria, testimoniando una risposta sinergica e immediata.
L’immediata presidio della stazione degli autobus e l’intensificazione dei controlli lungo le principali vie di comunicazione, in particolare in Viale Italia nei pressi di Piazzale San Ciro, hanno contribuito a circoscrivere il perimetro della ricerca e a facilitare l’intercettazione del detenuto.
La squadra di Polizia Penitenziaria, supportata dalle altre forze di polizia, si è rivelata determinante nel bloccare l’evaso, evitando potenziali rischi per la pubblica incolumità.
L’episodio, tuttavia, non può essere considerato un evento isolato, ma piuttosto il sintomo di una situazione più ampia e strutturale che affligge il sistema penitenziario campano.
Giuseppe Moretti, presidente, e Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Unione Sindacale di Polizia Penitenziaria (USPP), hanno espresso la loro profonda preoccupazione, sottolineando l’urgenza di incrementare le risorse umane a disposizione del personale penitenziario.
La situazione è ulteriormente aggravata dai pensionamenti incombenti, che vedono l’uscita dal servizio di oltre 500 agenti.
Questa ondata di pensionamenti, sommandosi alla carenza cronica di personale, ha lasciato un vuoto di ben 800 unità, rendendo estremamente difficoltoso garantire la sicurezza degli agenti e il corretto funzionamento delle carceri.
La necessità di un intervento immediato e significativo non è più procrastinabile.
L’invio di personale aggiuntivo in Campania rappresenta un imperativo per assicurare la sicurezza del personale penitenziario, prevenire ulteriori episodi di evasione e, soprattutto, garantire il rispetto dei diritti dei detenuti in un contesto di sicurezza e legalità.
L’evento di Avellino è un campanello d’allarme che richiede un’analisi approfondita e un piano d’azione mirato per affrontare le criticità del sistema penitenziario regionale e preservare l’ordine pubblico.