Il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, trascende la mera celebrazione di una data; si configura come un momento cruciale di riflessione sui valori fondanti della nostra identità nazionale e sulla fragile eredità costituzionale che ci è stata affidata. Le parole del Sindaco di Napoli e Presidente dell’ANCI, Gaetano Manfredi, eco delle riflessioni del Presidente Mattarella, illuminano il significato profondo di questa ricorrenza, ancorandola a un imperativo categorico: la pace.La pace, lungi dall’essere una mera assenza di conflitti, si rivela il cardine di un’esistenza collettiva prospera e libera. Essa non è un’utopia irraggiungibile, ma un impegno costante, una politica attiva che si traduce in scelte concrete e in una visione del mondo improntata alla cooperazione e al dialogo. La Costituzione italiana, nata dalle ceneri di una guerra devastante, ne ha fatto un pilastro imprescindibile, un obiettivo primario che guida l’azione dello Stato e l’orizzonte morale dei cittadini.Tuttavia, la pace non si conquista con proclami solenni, ma con azioni concrete. Richiede un impegno continuo nella difesa dei diritti umani, nella promozione della giustizia sociale e nella risoluzione pacifica delle controversie. Implica la capacità di ascoltare e comprendere le ragioni altrui, anche quando esse si discostano dalle nostre. Richiede un profondo senso di responsabilità, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. La Repubblica Italiana, fin dalla sua nascita, ha scelto la via della non aggressione, optando per una politica estera orientata alla diplomazia e alla cooperazione. Questa scelta, ispirata ai principi del diritto internazionale e dei trattati, ha permesso al nostro Paese di giocare un ruolo attivo nella costruzione di un mondo più giusto e pacifico. Ma la difesa della pace non è solo una questione di politica estera. Essa passa anche attraverso la promozione di una cultura della tolleranza e del rispetto all’interno della nostra società. Richiede un’educazione alla cittadinanza che sappia formare individui consapevoli e responsabili, capaci di contrastare l’odio e la discriminazione.Celebrare la Festa della Repubblica significa, dunque, rinnovare il nostro impegno a difendere i principi costituzionali, a promuovere la pace nel mondo e a costruire una società più giusta e inclusiva, dove ogni individuo possa vivere in dignità e libertà. È un’occasione per riflettere sulle sfide del presente e per guardare al futuro con speranza e determinazione, consapevoli che la pace è un bene prezioso che va custodito e difeso ogni giorno.
Festa della Repubblica: Riflessioni sulla Pace e l’Eredità Costituzionale
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