Napoli, un palcoscenico per l’arte della voce: il Festival celebra il potere espressivo del doppiaggio, della musica e della narrazioneDal 26 al 28 giugno, il Maschio Angioino di Napoli si trasforma in un vibrante crocevia artistico, ospitando la seconda edizione del Festival della Voce e la quinta di “Voci tra le Onde”, eventi culminanti nell’assegnazione del prestigioso Premio De Angelis, dedicato all’eccellenza nel doppiaggio, nella musica, nella letteratura e nello sport. Più che una semplice premiazione, il festival si propone come una profonda immersione nell’universo della parola, un viaggio alla scoperta di come la voce, intesa come strumento di interpretazione e comunicazione, possa sublimare l’arte in tutte le sue forme.Le suggestiva ambientazioni del cortile interno, della sala dei Baroni e della sala degli Angeli diventano scenari unici per incontri stimolanti, mostre immersive e spettacoli coinvolgenti. L’apice della tre giorni è previsto per sabato 28 giugno, con “Voci tra le Onde”, una serata di gala che promette un’esperienza emozionante per il pubblico. Guidati dalla sapiente conduzione di Tosca D’Aquino e Francesco Pezzulli, voce italiana di Leonardo Di Caprio, un variegato gruppo di artisti – Paola Saluzzi, Michele Gammino, Fabrizio Vidale, Luca Trapanese, Giulia Luzi, Renato Novara, Arianna Craviotto, Walter Ricci, Sara Penelope Robin, Francesco Repice, Orietta Calcinoni, Fabrizio Manuel Sirignano, Federica Simonelli, Valerio Piccolo e Riccardo Biseo – offriranno performance che celebrano l’arte vocale in tutte le sue sfaccettature, accompagnando la cerimonia di premiazione.La giuria, presieduta dall’acclamato attore e doppiatore Francesco Pannofino, è composta da personalità di spicco del panorama culturale e artistico, tra cui Eleonora De Angelis, direttrice artistica e co-ideatrice del festival, Serafino Murri, autore e regista, Massimiliano Torsani, CEO di VixVocal Srl e fondatore di “Voci tra le Onde”, Daniele Apredda e Chiara Falanga di Vocologica e Massimo Veronese, scrittore e giornalista del Corriere della Sera. Il premio, un’opera scultorea realizzata da Susi De Angelis, figlia di Enrico De Angelis, a cui il riconoscimento è dedicato, simboleggia la continuità tra le generazioni e l’importanza del lascito artistico.Il festival si distingue per l’attenzione alla valorizzazione dei talenti che hanno contribuito a definire l’identità del doppiaggio italiano, onorando nomi illustri come Luca Ward, Pino Insegno, Emanuela Rossi, Jacopo Volpi e molti altri. Un omaggio particolare è dedicato ad Adolfo Geri (1912-1988), maestro doppiatore napoletano, voce iconica di Gene Kelly, Arthur Kennedy e Richard Widmark, attraverso la mostra fotografica interattiva “Attore in voce”, un percorso affascinante che ripercorre la storia e le tecniche del doppiaggio, con immagini e materiali d’archivio dedicati alle voci che hanno fatto la storia del cinema. La mostra, curata da Maurizio Pittiglio, Massimo M. Veronese e Massimiliano Torsani, offre un’occasione unica per avvicinarsi a un mondo di passione e professionalità, spesso celato dietro le immagini sullo schermo. Il festival si conferma dunque come un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di cinema, musica e arte, un’occasione per celebrare il potere espressivo della voce e la sua capacità di emozionare e connettere le persone.
Festival della Voce: Napoli celebra l’arte di interpretare.
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