Il futuro del cantiere Fincantieri di Castellammare di Stabia, baluardo storico dell’industria cantieristica italiana, si configura come una sfida complessa che trascende la mera necessità di aggiornamento tecnologico.
L’appello lanciato dal segretario generale della Uil di Napoli e Campania, Giovanni Sgambati, in occasione dell’incontro con il Ministro per le politiche del mare, Nello Musumeci, sollecita un intervento strategico che riconosca il valore intrinseco di un’eccellenza produttiva a rischio.
Il cantiere stabiese rappresenta un patrimonio inestimabile, custode di una tradizione secolare e fucina di competenze uniche.
Le maestranze, eredi di una sapienza artigianale tramandata di generazione in generazione, operano con ingegno e dedizione per mantenere in vita un presidio manifatturiero cruciale per l’economia locale e nazionale.
La loro abilità, spesso spinta al limite delle possibilità, è il cardine che permette al cantiere di continuare a produrre, nonostante l’assenza di investimenti significativi negli ultimi anni – un vuoto che mina la sua competitività e ne compromette la sostenibilità a lungo termine.
L’inerzia degli ultimi anni non può essere interpretata come una semplice carenza di risorse finanziarie, ma piuttosto come una mancanza di visione strategica.
Il cantiere di Castellammare non è un’entità isolata, ma un tassello fondamentale di un ecosistema industriale più ampio, connesso a filiere produttive vitali per la crescita del Paese.
Trascurarlo significa disinvestire in innovazione, ricerca e sviluppo, pregiudicando la capacità dell’Italia di competere a livello globale nel settore navale.
L’urgenza dell’intervento richiede un approccio sinergico tra governo, regione e Fincantieri.
Non si tratta di semplici finanziamenti, ma di un piano industriale ambizioso che preveda l’ammodernamento delle infrastrutture, l’introduzione di tecnologie all’avanguardia, la riqualificazione professionale delle maestranze e l’incentivazione alla ricerca di nuovi mercati e prodotti.
Un piano che valorizzi la specializzazione del cantiere stabiese, focalizzandosi su nicchie di mercato ad alto valore aggiunto, come la costruzione di navi speciali, l’installazione di sistemi di propulsione innovativi e la realizzazione di piattaforme offshore.
La tutela del cantiere di Castellammare non è solo una questione di difesa del lavoro, ma anche un investimento nel futuro dell’Italia.
È un atto di responsabilità verso le generazioni future, che meritano di ereditare un Paese ricco di storia, tradizione e competenze, capace di affrontare le sfide del domani con determinazione e lungimiranza.
Il salvaguardo di questa eccellenza produttiva rappresenta un’opportunità imperdibile per rilanciare l’economia locale, creare nuovi posti di lavoro e rafforzare il ruolo dell’Italia nel panorama industriale internazionale.






