Un evento franoso di significativa entità ha scosso il territorio di Vico Equense nel primo pomeriggio, compromettendo un versante costiero prospiciente il mare.
La frana, accompagnata da un fragore improvviso e una colonna di polvere che ha temporaneamente oscurato la luce solare, ha destato forte apprensione tra i presenti, soprattutto in un’area ad alta frequentazione di imbarcazioni da diporto e in prossimità di una rinomata spiaggia.
L’episodio, verificatosi in una zona particolarmente sensibile dal punto di vista geomorfologico, tra Seiano e Meta di Sorrento, nelle immediate vicinanze dello Scoglio della Nave, solleva interrogativi urgenti sulla stabilità del litorale e sulle dinamiche erosive che lo caratterizzano.
La presenza di imbarcazioni, spesso di notevoli dimensioni, può aver contribuito, seppur indirettamente, a destabilizzare il versante attraverso l’onda di trascinamento e le vibrazioni generate.
Il Sindaco Peppe Aiello, prontamente intervenuto tramite un post sui social media, ha descritto la scena come caratterizzata da una “nuvola di polvere” che si è levata a seguito del movimento di massa.
Questa descrizione, apparentemente semplice, nasconde la complessità dell’evento: una frana non è un mero collasso di roccia, ma un processo dinamico che coinvolge terra, vegetazione, acqua e, spesso, sedimenti incoerenti.
Le autorità competenti, rappresentate dalla Capitaneria di Porto e dalla Polizia Municipale, sono attivamente impegnate in una serie di verifiche e accertamenti tecnici.
L’obiettivo primario è valutare l’estensione del movimento franoso, individuare le cause scatenanti – che potrebbero essere riconducibili a piogge intense, infiltrazioni di acqua nel terreno, instabilità strutturale o combinazione di questi fattori – e quantificare il rischio di ulteriori eventi simili.
L’incidente evidenzia la vulnerabilità del territorio costiero campano, soggetto a pressioni antropiche e a cambiamenti climatici che esacerbano i fenomeni di erosione e di instabilità idrogeologica.
La necessità di un approccio integrato, che combini monitoraggio costante del territorio, interventi di mitigazione del rischio, pianificazione urbanistica sostenibile e sensibilizzazione della popolazione, è più urgente che mai per garantire la sicurezza delle comunità e la salvaguardia del patrimonio naturale.
La ricostruzione di un quadro completo della situazione richiederà, inoltre, un’analisi approfondita delle condizioni geologiche del versante, della presenza di faglie attive e della permeabilità del suolo.