Il percorso di adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in Campania segna un divario significativo rispetto agli standard nazionali, evidenziando criticità che ne limitano l’efficacia e il potenziale di trasformazione dell’assistenza sanitaria.
I dati presentati dalla Fondazione Gimbe, in occasione del 9° Forum Mediterraneo in Sanità, delineano uno scenario in cui la Regione si posiziona al tergo delle altre, con implicazioni concrete per la digitalizzazione del sistema sanitario e l’esperienza del paziente.
L’incompletezza del Fascicolo Sanitario Elettronico campano si manifesta nella disponibilità di sole 10 tipologie documentali su un totale di 16 previste, corrispondenti al 63% del pacchetto informativo.
Questa lacuna, sensibilmente inferiore alla media nazionale del 74%, compromette la visione olistica del paziente e la possibilità di condividere informazioni cruciali tra diversi professionisti sanitari.
Parallelamente, la disponibilità di servizi digitali integrati nel FSE si attesta al 18%, indicando una limitata capacità di sfruttare appieno le potenzialità di telemedicina, prenotazioni online, gestione dei farmaci e altre funzionalità innovative.
Un indicatore particolarmente allarmante è il consenso dei cittadini alla consultazione del proprio Fascicolo da parte di medici e operatori sanitari.
Al 31 marzo 2025, solo l’1% della popolazione campana ha espresso tale consenso, un dato drasticamente inferiore rispetto alla media nazionale del 42% e a pari merito con Abruzzo e Calabria.
Questa adesione limitata riflette una diffusa mancanza di fiducia nel sistema, potenzialmente dovuta a preoccupazioni sulla privacy, scarsa comunicazione sui vantaggi del FSE o difficoltà nell’accesso e nell’utilizzo della piattaforma.
L’utilizzo effettivo del FSE da parte dei cittadini, misurato come percentuale di persone che hanno interagito con il sistema nei 90 giorni precedenti alla rilevazione, è anch’esso significativamente inferiore alla media nazionale: solo il 10% contro il 21%.
Questa bassa adozione suggerisce una barriera all’accesso o una mancanza di familiarità con le funzionalità offerte, limitando la capacità del FSE di supportare l’autogestione della salute e l’empowerment del paziente.
Nonostante queste criticità, emergono elementi di incoraggiamento nell’utilizzo del FSE da parte dei professionisti sanitari.
L’88% dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di Libera Scelta (PLS) ha effettuato almeno un’operazione sul FSE, indicando un buon livello di integrazione del sistema nel flusso di lavoro quotidiano.
Tuttavia, la percentuale di specialisti abilitati all’utilizzo del FSE, seppur in crescita, si attesta al 61%, inferiore alla media nazionale del 72%, suggerendo un margine di miglioramento nell’estensione dell’utilizzo a tutte le figure professionali coinvolte nell’assistenza sanitaria.
La situazione attuale impone una riflessione approfondita sulle cause di questa sottoperformance e sull’adozione di strategie mirate per accelerare l’adozione del FSE in Campania.
Interventi di sensibilizzazione e formazione rivolti ai cittadini, miglioramenti nell’usabilità e accessibilità della piattaforma, e una più ampia integrazione dei servizi digitali sono elementi chiave per colmare il divario con le altre regioni e realizzare appieno il potenziale trasformativo del Fascicolo Sanitario Elettronico.