Il fervore estivo porta con sé un’effervescenza di iniziative dedicate ai giovani, un impegno encomiabile per chi, con dedizione e passione, anima queste esperienze formative.
Tra queste, risplende il Giffoni Film Festival, un crocevia di culture e sogni che quest’anno si focalizza su un tema di straordinaria importanza: “Diventare Umani”.
Un’eco solenne ha risuonato a Castel Gandolfo, dove Papa Leone XIV ha rivolto un saluto carico di significato ai partecipanti al festival, in attesa del suo debutto il 17 luglio a Giffoni Valle Piana, nel cuore della provincia di Salerno.
L’incontro ha suscitato profonde emozioni in Claudio Gubitosi, ideatore e anima pulsante della rassegna.
“Ricevere l’abbraccio e l’affetto del Vaticano durante l’Angelus domenicale è un’esperienza che va al di là di ogni aspettativa”, ha confessato Gubitosi, visibilmente commosso.
La scelta del Pontefice di dedicare un pensiero a Giffoni, ai suoi giovani e al tema della “Umanità”, in un mondo sempre più complesso, rappresenta un atto di riconoscimento e un incoraggiamento a perseverare.
Le riflessioni del Papa hanno risvegliato in Gubitosi un’emozione nuova, profonda, spinta a comunicare questo evento storico ai ragazzi sparsi in tutto il mondo, testimoni privilegiati di un’esperienza unica.
Le parole del Pontefice non sono solo un onore, ma un segnale di responsabilità.
Un riconoscimento al percorso intrapreso, un’affermazione della capacità dei giovani di generare cambiamento, di essere agenti attivi nella costruzione di un futuro più equo e consapevole.
Gubitosi, con fervore, ha riaffermato l’ambizione di Giffoni: essere una piccola, ma significativa, “goccia nell’oceano” della trasformazione globale.
L’incoraggiamento proveniente da un luogo simbolo come il Vaticano infonde speranza, forza e un senso di urgenza.
L’anelito al futuro è palpabile.
Con un cuore colmo di gratitudine, il team di Giffoni lascia trasparire un sogno: l’auspicio di accogliere Papa Leone XIV a Giffoni, per un incontro autentico, un dialogo sincero, per ascoltare le domande dei giovani e condividere con loro un frammento di speranza, di visione, di futuro che essi stessi stanno costruendo.
Un futuro che, come sottolinea il tema di quest’anno, deve essere profondamente umano.