mercoledì, 16 Luglio 2025
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Giugliano, l’incendio e la crisi dei rifiuti: urgenza e soluzioni

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L’eco del rogo che ha inghiottito Giugliano, il primo luglio, risuona ancora nell’aria, un monito tangibile di una crisi ambientale profondamente radicata.
Un incontro urgente, convocato a seguito dell’emergenza, ha visto riuniti il viceministro all’ambiente Vannia Gava, il sindaco Diego D’Alterio, e i sindaci dei comuni limitrofi di Villaricca e Qualiano, rispettivamente Franco Guadieri e Raffaele De Leonardis.

A questa seduta, caratterizzata dalla massima riservatezza, ha partecipato anche il prefetto di Napoli, Michele di Bari, affiancato dai vertici delle forze dell’ordine, a testimonianza della gravità e della complessità della situazione.
L’incendio di Giugliano non rappresenta un evento isolato, bensì l’ennesima, drammatica manifestazione di un problema cronico che affligge l’area.

Un ciclo distruttivo si ripete: accumuli incontrollati di rifiuti, spesso di natura illecita, vengono raggiunti dalle fiamme, generando pennacchi di fumo nero e denso che avvelenano l’atmosfera, compromettendo la salute pubblica e l’ecosistema.

La popolazione, esasperata, rivendica con forza interventi strutturali e duraturi, capaci di prevenire l’accumulo dei rifiuti e di eradicare le cause profonde di questo fenomeno.

L’impegno del viceministro Gava si è concretizzato non solo nella partecipazione alla riunione, ma anche in un gesto simbolico: dopo aver lasciato il Palazzo Comunale, si è recata personalmente sul luogo dell’incendio, a stretto contatto con la realtà devastata.

Questo gesto, al di là della sua valenza comunicativa, testimonia la volontà di comprendere a fondo le dinamiche in atto e di individuare soluzioni concrete, che vadano oltre le semplici misure di emergenza.
La situazione a Giugliano e nei comuni circostanti solleva questioni complesse che richiedono un approccio multidisciplinare.
Non si tratta semplicemente di spegnere incendi, ma di affrontare le cause sottostanti: l’illegalità nel ciclo dei rifiuti, la carenza di infrastrutture adeguate, la mancanza di controlli efficaci e la necessità di promuovere una cultura della legalità e della sostenibilità ambientale.
L’incontro e la visita del viceministro rappresentano un punto di partenza, ma è fondamentale che si traducano in azioni concrete, coordinate a livello istituzionale e supportate da investimenti mirati.

La tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente richiedono un impegno costante e una visione a lungo termine, capaci di trasformare un’emergenza ricorrente in un’opportunità di sviluppo sostenibile e di riqualificazione del territorio.
La sfida è ardua, ma la determinazione e la collaborazione di tutte le parti coinvolte possono fare la differenza.

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