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domenica 26 Ottobre 2025

Giugliano: scoperto cumulo di rifiuti, allarme ambientale.

L’incredibile scoperta a Giugliano in Campania, nel cuore della Campania, rivela una drammatica esposizione alla criminalità ambientale, un problema che affligge, troppo spesso, il territorio nazionale.
I Carabinieri, intervenuti a seguito di segnalazioni, hanno smascherato un’operazione di smaltimento abusivo di proporzioni colossali, estesa su una vasta proprietà privata di circa 1500 metri quadrati.
Si tratta di una vera e propria “fossa comune” per rifiuti, ammontando a circa 4500 metri cubi di materiale eterogeneo, una quantità tale da richiedere l’impiego di oltre 600 veicoli per la rimozione completa.

L’analisi del materiale sequestrato rivela una composizione allarmante: relitti nautici, spesso non sottoposti a trattamenti di bonifica che ne mitigherebbero l’impatto ambientale, componenti meccaniche dismesse, ingenti quantitativi di plastica, scarti metallici e, soprattutto, materiali edili potenzialmente pericolosi, capaci di contaminare suolo e falde acquifere.

Il volume complessivo, paragonabile al riempimento di un edificio di cinque piani o di due piscine olimpioniche, sottolinea l’audacia e la portata dell’attività criminale.
Le indagini, in seguito alla scoperta, si sono estese ad un deposito nautico limitrofo, anch’esso collegato al nucleo familiare responsabile dell’area principale.
La perquisizione ha portato alla luce una seconda discarica abusiva, contenente anch’essa rifiuti, alcuni dei quali classificati come pericolosi, evidenziando una sistematica violazione delle normative ambientali e una premeditata evasione dei controlli.
Le autorità hanno proceduto all’arresto del responsabile dell’area, posto agli arresti domiciliari, e alla denuncia della figlia, accusata di abbandono di rifiuti pericolosi.

Il sequestro dell’intera area, oltre a bloccare l’attività illecita, rappresenta un atto di tutela del territorio e della salute pubblica.

L’accusa di gestione illecita di rifiuti, un reato che implica pesanti sanzioni, testimonia la gravità del crimine commesso.

Le indagini, attualmente in corso, mirano a ricostruire la filiera dei rifiuti, tracciando l’origine dei materiali e identificando eventuali complici o mandanti.
È fondamentale comprendere come questi rifiuti abbiano raggiunto l’area di Giugliano, al fine di individuare le fonti di produzione e i canali di smaltimento illegali.
Questo caso, oltre a rappresentare una sconfitta per l’ambiente, mette in luce la necessità di rafforzare i controlli, aumentare la sensibilizzazione e promuovere una cultura della legalità e della sostenibilità, per contrastare efficacemente la criminalità ambientale che continua a minacciare il nostro patrimonio naturale e la nostra salute.
La complessità di questo fenomeno richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga le forze dell’ordine, le autorità giudiziarie, gli enti locali e la società civile, per garantire un futuro più pulito e sicuro per tutti.

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