venerdì 8 Agosto 2025
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Giugliano, sgominata rete di spaccio: arrestata donna, 4 figli minori coinvolti.

L’irruzione dei carabinieri ha interrotto una dinamica di criminalità radicata nel tessuto urbano di Giugliano in Campania, culminando nell’arresto di una donna di 41 anni, sospettata di traffico di stupefacenti.
L’operazione, meticolosamente pianificata, ha portato alla luce un’organizzazione di spaccio gestita all’interno di un appartamento apparentemente ordinario, protetto da un sistema di sicurezza composto da inferriate e telecamere di sorveglianza, chiaro segnale della complessità e della premeditazione dell’attività illecita.

L’arresto non è stato immediato, ma ha richiesto un’attesa strategica, dettata dalla necessità di non compromettere le indagini e di cogliere il momento più opportuno per agire.

I militari hanno osservato, per un periodo non specificato, il flusso di persone che accedevano e lasciavano l’abitazione, ricostruendo un quadro di una rete di spaccio consolidata.

Il ritorno a casa del figlio sedicenne, in sella a uno scooter con l’espresso compito di portare la colazione, si è rivelato l’occasione ideale per innescare l’operazione.

Un carabiniere, con abilità investigativa, si è finto cliente, sfruttando la routine quotidiana per ottenere l’apertura della porta e permettere l’irruzione del team.
L’abitazione, teatro di questa vicenda, era anche dimora di un nucleo familiare complesso e vulnerabile.
Oltre alla donna arrestata, all’interno risiedevano quattro figli, di età compresa tra gli 20 e gli 8 anni, e una figlia di soli 2 anni.

La presenza di un’altra figlia, di 19 anni, e del figlio del ventenne, accresceva la delicatezza del contesto.
L’assenza del marito, detenuto in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti (articolo 416 bis del codice penale), suggerisce un ruolo di leadership, o comunque di forte influenza, da parte del detenuto nella gestione dell’attività criminale.

Questa vicenda solleva interrogativi profondi sulle condizioni socio-economiche che favoriscono l’insediamento di attività illecite e sulla vulnerabilità dei minori esposti a tali contesti.

La presenza di bambini piccoli all’interno di un ambiente contaminato da traffico di droga rappresenta un’emergenza sociale che richiede interventi mirati di protezione e sostegno.

L’arresto, pur essendo un passo fondamentale per contrastare il fenomeno dello spaccio, non può essere considerato una soluzione definitiva.

È necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga forze dell’ordine, servizi sociali, scuole e associazioni del terzo settore, al fine di tutelare i minori, offrire alternative concrete alle famiglie in difficoltà e promuovere la riqualificazione del territorio.
La complessità del caso evidenzia la necessità di politiche di prevenzione e di interventi di recupero, per spezzare il ciclo di criminalità e offrire un futuro migliore a chi vive in queste condizioni.

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