martedì 9 Settembre 2025
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Napoli

Gragnano, omicidio Cesarano: fermati tre, indagini su movente mafioso

L’omicidio di Alfonso Cesarano, il giovane pastaiolo di Gragnano strappato alla vita il 29 agosto scorso, ha visto l’emissione di un provvedimento di fermo nei confronti di tre individui, al culmine di un’indagine complessa condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata sotto la direzione della Distrettuale Antimafia di Napoli.

L’inchiesta, intrisa di dinamiche criminali di notevole gravità, si concentra sull’ipotesi di un omicidio premeditato e realizzato con modalità tipiche dell’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Alfonso Cesarano, figura già nota alle autorità per un precedente tentativo di omicidio che lo aveva visto agli arresti domiciliari, beneficiava di permessi lavorativi presso il pastificio di famiglia.
Questa circostanza, paradossalmente, ha creato un’opportunità per i suoi aguzzini, che lo hanno intercettato mentre rientrava presso la sua abitazione.
L’esecuzione del piano criminale è avvenuta in via Cappella della guardia, a Gragnano, dove una coppia di sicari, agendo con la fredda professionalità che caratterizza spesso queste esecuzioni, ha aperto il fuoco con una raffica di proiettili.
La violenza dell’attacco non si è limitata a Cesarano, ma ha tragicamente coinvolto anche il suo cane, ucciso a sua volta.

Le accuse mosse agli indagati non si limitano alla sola responsabilità per l’omicidio, ma si estendono alla contestazione di reati gravissimi, che ne fanno presunti esponenti di una struttura criminale organizzata.
Il provvedimento cautelare, ora in attesa della valutazione del Giudice per le Indagini Preliminari, evidenzia la complessità del quadro investigativo e l’importanza di accertare il ruolo di ogni individuo coinvolto.
Le indagini si concentrano ora sull’analisi delle connessioni tra i presunti esecutori, l’eventuale presenza di mandanti e la ricostruzione del movente, presumibilmente legato a precedenti contrasti che coinvolgono Cesarano e dinamiche interne a contesti criminali radicati nel territorio.
L’evento rappresenta un ulteriore tassello nella cronaca di una regione segnata da una lunga storia di violenza e affari illeciti, e sollecita una riflessione più ampia sulle radici profonde di tali fenomeni.

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