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Il Decimo Magnificat: un Inno alla Misericordia e all’Azione

Il culmine della 75ª Settimana Liturgica Nazionale, tenutasi a Napoli, si è concluso con un gesto simbolico: la consegna del numero dieci ai partecipanti, un’indicazione fornita dal Cardinale Mimmo Battaglia, che trascende la mera matematica per rivelarsi chiave interpretativa di un percorso spirituale e sociale.

Il dieci, infatti, non è un numero arbitrario.

È la sintesi verbale del *Magnificat*, il canto di Maria, paradigma di una rivoluzione divina che non si manifesta con la violenza, ma con l’inversione dei valori terreni.

Maria, la giovane donna umile, diventa il veicolo della potenza di Dio, una potenza che non distrugge, ma trasforma.

Il canto esprime un ordine cosmico in cui l’umiltà è esaltata, i potenti sono messi alla prova e i marginalizzati ricevono la dignità che meritano.

Ogni verbo del *Magnificat* – “ha guardato”, “ha fatto”, “ha spiegato”, “ha disperso”, “ha rovesciato”, “ha innalzato”, “ha ricolmato”, “ha rimandato”, “ha soccorso”, “si è ricordato” – descrive un atto di misericordia divina, un intervento che riscrive la storia dell’umanità.

Il Cardinale ha poi richiamato la parabola del Buon Samaritano, un altro potente esempio di azione concreta.

I dieci verbi che ne animano la narrazione – “vide”, “ebbe compassione”, “si fece vicino”, “versò”, “caricò”, “portò”, “si prese cura”, “pagò”, “promise”, “mantenne” – delineano un modello di comportamento che va oltre la semplice pietà, demandando l’individuo a un impegno attivo per il benessere altrui.
Non si tratta di un sentimento passivo, ma di una scelta consapevole, una conquista morale che richiede coraggio e dedizione.
La compassione, quindi, non è un impulso istintivo, ma il risultato di un esercizio continuo di empatia e responsabilità.
L’integrazione tra il *Magnificat* e la parabola del Samaritano suggerisce una via per la costruzione di una società più giusta e solidale.
Il numero dieci diventa il punto di convergenza tra la contemplazione del mistero divino e l’impegno concreto nel mondo.
Il *Magnificat* invita a contemplare le meraviglie dell’azione divina, il Samaritano ci spinge ad incarnare quelle azioni nel nostro quotidiano.
È un percorso dinamico, un’alternanza continua tra l’ascolto interiore e l’azione esteriore.
Il messaggio finale del Cardinale Battaglia è un invito all’impegno.

L’esortazione “Va’ e fa’ anche tu lo stesso” non è una semplice raccomandazione, ma un mandato.
Napoli, città che ha ospitato questo momento di riflessione, riceve un ringraziamento sentito, un riconoscimento alla sua storia, alla sua cultura e alla sua comunità.

La speranza è che questo incontro possa lasciare un’eredità di speranza e di azione, ispirando tutti a “fare la propria parte” nella costruzione di un futuro migliore.

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