Un drammatico episodio ha coinvolto una imbarcazione a vela di bandiera croata, di quattordici metri, nelle acque protette dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, un ecosistema di eccezionale valore tra le Costiere Sorrentina e Amalfitana.
La mattinata si è aperta con una richiesta di soccorso, un “mayday” giunto alla sala operativa delle Capitanerie di Porto di Napoli, segnalando una complessa emergenza: inizialmente un guasto al motore, poi un principio di incendio.
Immediatamente allertata, una motovedetta in transito nelle vicinanze di Capri è stata diretta verso la posizione dell’imbarcazione in difficoltà.
Inizialmente, i passeggeri, otto in tutto, hanno riferito di aver domato autonomamente le fiamme e di poter proseguire la navigazione verso Sorrento.
Questa prima impressione di controllo si è però rivelata illusoria, poiché l’incendio è riemerso con rinnovata intensità, alimentato probabilmente da fattori ambientali come le alte temperature e i forti venti che caratterizzano la zona.
L’intervento tempestivo della motovedetta, rimasta costantemente a supporto, si è rivelato cruciale per evitare conseguenze ben più gravi.
L’equipaggio della Guardia Costiera ha proceduto a recuperare tutti e otto i passeggeri, sbarcandoli in sicurezza a Sorrento.
Contemporaneamente, sono state mobilitate risorse aggiuntive per affrontare l’incendio, trasformando la situazione in una vera e propria operazione di soccorso su vasta scala.
Non solo la motovedetta da Capri, ma anche tre navi di linea in transito, uno yacht privato e un’unità della Guardia di Finanza si sono unite agli sforzi di spegnimento, testimoniando la gravità della situazione e la collaborazione tra diverse autorità e imbarcazioni.
La colonna di fumo nero, impetuosa e persistente, ha dominato il paesaggio marino, visibile a distanza lungo la costa.
Le operazioni di estinzione, rese particolarmente complesse dalle condizioni ambientali avverse e dalla necessità di preservare l’integrità dell’ecosistema marino, sono proseguite a lungo.
Parallelamente, unità navali della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia hanno iniziato a monitorare attentamente l’area per prevenire eventuali sversamenti di sostanze inquinanti, evidenziando la delicatezza del contesto ambientale e la priorità di tutelarlo da possibili danni.
L’episodio sottolinea la vulnerabilità anche di imbarcazioni esperte in un ambiente marino così suggestivo ma potenzialmente insidioso, e l’importanza di una vigilanza costante e di un intervento rapido in caso di emergenza.