Inchiesta ‘Hydra’: Cerbo svela legami mafia, Corona e mistero Cantarella

Nel corso dell’inchiesta ‘Hydra’, un’articolata indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, emergono connessioni inaspettate e complessi intrecci criminali che coinvolgono la mafia catanese, la ‘ndrangheta e la camorra in Lombardia.

A fornire dettagli cruciali è William Alfonso Cerbo, alias ‘Scarface’, collaboratore di giustizia che, attraverso sei interrogatori esaurienti tra settembre e ottobre, ha ricostruito il suo ruolo di intermediario finanziario per il clan Mazzei a Milano.
Cerbo, nel suo percorso di collaborazione che ha formalizzato con una dichiarazione iniziale dell’11 settembre e un verbale dettagliato del 22 settembre, ha confessato la sua partecipazione al reato associativo, ammettendo di aver facilitato attività illecite a vantaggio delle organizzazioni criminali.
La sua deposizione, integrata da una memoria di ventisette pagine, offre uno sguardo penetrante all’interno della struttura operativa del clan Mazzei e alla sua capacità di infiltrarsi nell’economia milanese.
Cerbo ha riconosciuto i capi d’imputazione relativi a truffe e bancarotta, reati che, a suo dire, sono stati commessi nell’interesse del clan.Un elemento particolarmente significativo della sua testimonianza riguarda i rapporti tra Gaetano Cantarella, figura chiave nel tessuto criminale milanese scomparsa nel febbraio 2020 in circostanze avvolte nel mistero, e Fabrizio Corona, personaggio noto nel mondo dello spettacolo e del gossip.
Secondo quanto riferito da Cerbo, Cantarella fungeva da punto di riferimento per Corona, che si rivolgeva a lui in situazioni di difficoltà.
Un esempio concreto è un recupero crediti di settantamila euro da effettuare a Palermo, richiesto da Corona per conto di un suo amico vittima di una truffa.
Il legame tra Cantarella e Corona sembra essere nato nel contesto del mondo delle discoteche, un ambiente fertile per il riciclaggio di denaro sporco e per l’instaurazione di relazioni ambigue.

La scomparsa di Cantarella, definita come “lupara bianca”, rappresenta uno dei fili conduttori del procedimento ‘Hydra’ e solleva interrogativi sulla natura dei suoi rapporti con altre figure coinvolte nella rete criminale.
La collaborazione di Cerbo ha rivelato non solo l’esistenza di un’alleanza transregionale tra diverse organizzazioni mafiose, ma anche la capacità di questi gruppi di sfruttare le debolezze e le opportunità offerte dall’ambiente economico e sociale milanese, stringendo rapporti con personalità del mondo dello spettacolo e del business per consolidare il proprio potere e ampliare le proprie attività illecite.
La sua testimonianza si configura come una chiave di lettura fondamentale per comprendere le dinamiche complesse e pervasivi che caratterizzano la criminalità organizzata in Lombardia.

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