Dalla regione Campania emerge un’innovazione significativa nel campo della cardiologia interventistica, che ridefinisce gli approcci terapeutici per la stenosi aortica.
Il dottor Arturo Giordano, a capo dell’Unità Operativa di Interventistica Cardiovascolare del Pineta Grande Hospital di Castel Volturno, ha recentemente eseguito, in assoluto primato italiano, l’impianto transcatetere aortico (TAVI) utilizzando un sistema di rilascio di nuova generazione.
Questa procedura, che evita l’intervento a cuore aperto, si rivolge a pazienti affetti da stenosi aortica, una condizione patologica che limita il flusso sanguigno dal cuore alla circolazione sistemica.
La stenosi aortica, spesso associata all’invecchiamento e alla calcificazione della valvola, impone al cuore un lavoro eccessivo, generando un quadro clinico caratterizzato da dispnea, astenia, angina pectoris e, in casi gravi, sincopi.
La TAVI rappresenta un’alternativa meno invasiva rispetto alla chirurgia a cuore aperto, particolarmente vantaggiosa per pazienti anziani o con comorbidità che rendono l’intervento tradizionale rischioso.
Il nuovo sistema di rilascio TAVI implementato dal dottor Giordano si distingue per la sua capacità di offrire un controllo più preciso e stabile durante l’impianto della valvola protesica.
Questo si traduce in una procedura più rapida, con una riduzione del rischio operatorio e delle complicanze post-operatorie, estendendo la possibilità di trattamento anche a pazienti fragili.
La tecnologia impiegata consente una distribuzione più uniforme della valvola, minimizzando il rischio di dislocazione o danneggiamento dei tessuti circostanti.
L’introduzione di questa innovazione non solo eleva il livello di cura offerto ai pazienti campani, ma sottolinea anche il ruolo di leadership del Pineta Grande Hospital nel panorama cardiovascolare nazionale.
Il centro, con un volume annuale di oltre 300 TAVI, si conferma tra i principali riferimenti italiani per l’esecuzione di questo tipo di procedura, distinguendosi per l’esperienza e l’impegno nella ricerca di soluzioni terapeutiche all’avanguardia.
Il contesto demografico regionale, con una popolazione anziana significativa – oltre 700.
000 persone con più di 75 anni, rappresentando circa l’8,8% della popolazione totale – evidenzia l’importanza cruciale di accedere a tecnologie avanzate come questa, per affrontare efficacemente la prevalenza della stenosi aortica severa stimata in circa 1 persona su 8 in questa fascia d’età.
Questa evoluzione tecnologica sottolinea l’impegno continuo del centro a fornire cure personalizzate e a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da valvulopatie.