Nel cuore dell’Irpinia, l’operazione “Custodia del Territorio” ha portato alla luce un episodio di gestione illecita di rifiuti speciali, evidenziando una problematica ambientale persistente e complessa.
Carabinieri di Mirabella Eclano, operando su disposizione del Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso, e in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica, guidata dal magistrato Domenico Airoma, hanno intercettato un autocarro trasportante duecento chilogrammi di materiale classificato come rifiuto speciale.
L’intervento, frutto di un’azione mirata e pianificata, non si è limitato al sequestro del veicolo, ma ha innescato una serie di accertamenti volti a ricostruire la filiera di provenienza e destinazione del carico.
Il conducente, un uomo di 53 anni, è stato denunciato per trasporto abusivo di rifiuti, con conseguente ritiro della patente, misura che mira a prevenire ulteriori violazioni.
Questo evento, pur nella sua apparente singolarità, riflette una realtà più ampia e allarmante.
La gestione non autorizzata di rifiuti speciali rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica, l’ambiente e la sicurezza del territorio.
Questi materiali, spesso derivanti da attività industriali o artigianali, contengono sostanze pericolose che, se disperse incontrollatamente, possono contaminare suolo, acque sotterranee e aria, con effetti devastanti sulla biodiversità e sulla salute umana.
L’operazione di Mirabella Eclano sottolinea l’importanza di un approccio sinergico tra forze dell’ordine, magistratura e istituzioni locali nella lotta contro l’inquinamento ambientale.
La prevenzione, attraverso controlli più stringenti e l’educazione alla sostenibilità, si affianca all’azione repressiva, che mira a sanzionare i responsabili di comportamenti illegali.
Il sequestro del carico e la denuncia del conducente rappresentano un segnale forte per chi intende speculare sulla gestione illecita dei rifiuti, ma è necessario un impegno continuo e coordinato per contrastare efficacemente questo fenomeno, tutelando la salute e la qualità della vita dei cittadini e preservando il patrimonio ambientale del territorio irpino.
L’azione si inserisce in un contesto più ampio di controllo del territorio, volto a garantire il rispetto delle normative ambientali e a promuovere una cultura della responsabilità e della legalità.
La ricostruzione completa della filiera, dalla produzione alla destinazione finale del rifiuto, sarà cruciale per individuare i responsabili di questa attività illecita e assicurare che siano chiamati a rispondere delle proprie azioni.







