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domenica 16 Novembre 2025

Irruzione politica a Castel Volturno: cerimonia sportiva interrotta

Un’inattesa irruzione politica ha scosso la pacata cerimonia di inaugurazione di un centro sportivo a Castel Volturno, in provincia di Caserta, minando la sacralità di un evento promosso dai padri comboniani e volto a celebrare l’impegno della comunità locale verso l’educazione e il benessere giovanile.
L’episodio, verificatosi venerdì, ha visto un gruppo di studenti dell’istituto alberghiero locale distribuire materiale elettorale a favore di due candidati di Forza Italia in corsa per le elezioni regionali.
L’azione, percepita come una profanazione dello spazio dedicato all’iniziativa religiosa e sociale, ha immediatamente generato un clima di tensione e polemiche.

Giuseppe Buompane, coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle, ha condannato l’accaduto come “un fatto gravissimo”, sottolineando la gravità di un’irruzione politica in un contesto di tale natura.
Il sindaco di Castel Volturno, Pasquale Marrandino, presente all’evento con una delegazione dell’amministrazione comunale, tra cui l’assessore e candidata di Forza Italia, Angela Cortese, ha tentato di minimizzare l’episodio, descrivendolo come un breve e isolato momento.

Marrandino ha riferito di aver prontamente interrotto la distribuzione dei volantini, ribadendo l’inappropriatezza di tale comportamento all’interno di un evento pubblico di tale significato.
Nonostante l’apparente rapidità dell’irruzione, l’episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione degli spazi pubblici e sulla permeabilità delle istituzioni educative alla propaganda politica.
La presenza di Angela Cortese, assessore e candidata in corsa, aggiunge un ulteriore elemento di complessità alla vicenda, alimentando speculazioni sull’eventuale consapevolezza o connivenza dell’amministrazione comunale con l’azione degli studenti.
Mentre Buompane sollecita un’indagine approfondita per chiarire le dinamiche che hanno portato a questa situazione, Marrandino sottolinea la necessità di evitare strumentalizzazioni, definendo l’azione degli studenti come un “errore” prontamente corretto.

L’evento, destinato a celebrare l’impegno verso l’educazione e lo sport, si è così trasformato in un banco di prova per la sensibilità politica della comunità e per la capacità delle istituzioni di proteggere la neutralità degli spazi pubblici, specialmente quelli dedicati alla crescita dei giovani.
L’episodio riapre un dibattito cruciale sulla necessità di definire confini chiari tra l’impegno civile, la partecipazione democratica e il rispetto dei luoghi simbolo della comunità.

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