domenica 17 Agosto 2025
29.3 C
Napoli

Ischia, doppio omicidio e suicidio: un dramma di rancore e dolore.

Il dramma che ha scosso ieri pomeriggio Forio di Ischia si configura come un tragico epilogo di una vicenda personale intrisa di rancore e apparentemente latente, culminata in un gesto estremo di violenza.
Antonio Luongo, 69 anni, ha deliberatamente interrotto la vita di due donne – l’attuale compagna della sua ex moglie, Maria Concetta Garofalo, e la madre di quest’ultima, Immacolata Barbone – prima di suicidarsi, scatenando un’ondata di sgomento e dolore nella comunità isolana.
La ricostruzione degli eventi, che si dipana ora sotto la luce cruda delle indagini, rivela una pianificazione metodica e una persistenza inquietante.
Luongo, ex operatore ecologico, si era posizionato nei pressi delle abitazioni delle due donne fin dalle prime ore del mattino, giunto sull’isola a bordo di un veicolo a noleggio.
Questo gesto, inizialmente percepito come un atto di intimidazione, aveva già suscitato preoccupazione nella vittima più giovane, Maria Concetta, che aveva provveduto a denunciare l’accaduto ai Carabinieri.

La denuncia, sebbene significativa, non ha tuttavia innescato misure preventive che avrebbero potuto scongiurare la tragedia.
La storia personale tra Luongo e l’ex moglie, e di conseguenza con la madre di lei, sembrava un passato doloroso ma apparentemente sopito, privo di precedenti segnalazioni formali di maltrattamenti o abusi.
Questo vuoto documentale contrasta con la ferocia del gesto consumato, che suggerisce un rancore profondo e covato nel tempo.

L’esecuzione del piano omicida è stata brutale ed implacabile.

I Carabinieri hanno rilevato che Luongo ha utilizzato gran parte del caricatore della pistola illegalmente detenuta, una calibro 7.65 con matricola abrasa per eludere i controlli e ostacolare le indagini.
Maria Concetta Garofalo ha subito sei colpi di arma da fuoco ed è stata immediatamente trasportata in ospedale, dove versa in condizioni critiche, con prognosi riservata.
Immacolata Barbone è deceduta sul posto.

L’episodio solleva interrogativi sulla natura del rancore che ha animato Luongo, sul suo percorso emotivo e sulle possibili falle nel sistema di protezione delle vittime di violenza, soprattutto in contesti familiari apparentemente tranquilli.
L’indagine, ora in corso, si concentrerà non solo sull’accertamento formale delle responsabilità penali, ma anche sulla ricostruzione del quadro relazionale che ha portato a questo tragico evento, con l’obiettivo di comprendere le dinamiche che hanno contribuito a generare un simile atto di violenza e di prevenire che simili drammi possano ripetersi in futuro.

La comunità di Ischia è chiamata a confrontarsi con un dolore profondo e a interrogarsi sulle radici della violenza che si annidano, a volte in silenzio, dietro le facciate apparentemente serene.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -