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giovedì 13 Novembre 2025

Ischia: Furto e-bike svela officina abusiva e scorie ambientali

Durante un’indagine rutinaria per il furto di una e-bike, i Carabinieri di Ischia, supportati dai Carabinieri Forestali di Casamicciola, hanno svelato un complesso scenario criminale che trascende il semplice episodio di sottrazione.
L’indagine, inizialmente focalizzata sulla ricerca di un mezzo di trasporto sottratto con l’impiego di strumenti da taglio – una smerigliatrice angolare segnalata come rubata – ha portato alla scoperta di una vera e propria officina abusiva, un fulcro di attività illegali ambientate in via Alfredo De Luca, nel cuore pulsante di Ischia Porto.
Il ladro identificato tramite le immagini dei sistemi di videosorveglianza, un uomo di 45 anni con precedenti penali, aveva già venduto la e-bike ad un acquirente incauto, un pensionato di 68 anni che, ignaro della provenienza illecita, l’ha acquistata a un prezzo notevolmente inferiore al valore di mercato.

Entrambi sono stati segnalati alle autorità per ricettazione, un reato che evidenzia la circolazione di beni di sospetta provenienza.

Tuttavia, la scoperta più significativa è stata l’officina clandestina, un vero e proprio agglomerato di rottami e componenti dismessi, un “cimitero” di veicoli in stato di abbandono.
Oltre a una miriade di telai e parti di ricambio di diversa natura, i militari hanno rinvenuto ben 19 biciclette elettriche, oggetto di indagine per accertarne la legittima proprietà e risalire ai possibili furti a cui sono state sottratte.

L’attività illecita non si limitava alla sola riparazione e commercializzazione di veicoli rubati.
All’interno del capanno, trasformato in una officina improvvisata, sono state scoperte 177 batterie esauste, relative a scooter e automobili, gestite in maniera totalmente disinvolta, in palese violazione delle normative ambientali.
Questo dettaglio rivela un quadro di grave trascuratezza nei confronti della tutela dell’ambiente e potenziali rischi per la salute pubblica.

L’intera struttura è stata immediatamente sottoposta a sequestro, in attesa di un’analisi dettagliata da parte degli esperti ambientali e dei tecnici del comando provinciale.
Le indagini sono in corso per identificare i responsabili dell’attività abusiva, ricostruire la filiera di approvvigionamento dei mezzi rubati e quantificare l’impatto ambientale derivante dallo stoccaggio illegale delle batterie.

Il caso solleva interrogativi significativi sulla capacità di controllo del territorio e sull’importanza di rafforzare la collaborazione tra le forze dell’ordine e gli enti locali per prevenire e contrastare efficacemente tali fenomeni.

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