Nei pressi di Torre del Greco, una serie di segnalazioni inusuali ha destato l’allarme e mobilitato le forze dell’ordine.
Diverse chiamate al 112 descrivevano un individuo, apparentemente in stato confusionale, che sparava raffiche con un’arma da fuoco contro veicoli parcheggiati.
L’immediato intervento dei Carabinieri, sia della sezione operativa che della locale stazione, ha condotto alla scoperta di una situazione ben più complessa di una semplice aggressione.
L’irruzione nell’abitazione, un’ordinaria procedura di controllo, ha rivelato un vero e proprio laboratorio di armi illegali, un ambiente di lavoro improvvisato e segreto, che testimonia una profonda conoscenza tecnica e una predisposizione alla violazione di leggi e regolamenti.
L’anziano uomo, un settantasettenne, è stato trovato a sorvegliare l’ingresso, apparendo disorientato e incapace di fornire spiegazioni immediate.
La perquisizione ha portato alla luce un repertorio di armi da fuoco e attrezzature per la loro modifica e produzione.
Una carabina Anschutz, notoriamente apprezzata per la sua precisione, si è rivelata un elemento chiave, con la matricola deliberatamente rimossa per occultarne l’origine e l’identità.
Questa manomissione è un indicatore di attività illegale e pone interrogativi sulla provenienza dell’arma e sul suo utilizzo in passato.
Oltre alla carabina, sono state rinvenute una pistola calibro 22, un arsenale di fucili ad aria compressa, tutti manufatti artigianali, frutto di una sapiente manipolazione di componenti e tecniche di costruzione.
Questi ultimi, pur essendo tecnicamente meno potenti rispetto alle armi da fuoco tradizionali, possono comunque rappresentare un pericolo significativo e sono spesso utilizzati in attività illecite.
La presenza di inneschi di proiettile, contenitori di pallini di ferro e frammenti di armi disassemblate ha ulteriormente delineato la natura di laboratorio clandestino.
Questi elementi suggeriscono non solo la capacità di assemblare e modificare armi, ma anche la possibilità di produrle da zero, un’abilità che richiede competenze specialistiche e una profonda conoscenza della meccanica e della balistica.
L’anziano individuo è stato arrestato con l’accusa di detenzione illegale di armi da fuoco e di ricettazione, reati che implicano non solo il possesso di armi non registrate, ma anche la consapevolezza della loro provenienza illecita.
Attualmente si trova agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori indagini che mirano a chiarire la sua rete di contatti, le motivazioni alla base di questa attività illecita e la durata di questa produzione clandestina.
L’episodio solleva interrogativi sulla gestione delle armi illegali e sulla necessità di rafforzare i controlli per prevenire episodi simili, proteggendo così la sicurezza pubblica.







