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mercoledì 12 Novembre 2025

Mafia e Politica: Allarme Antimafia sulle Elezioni Regionali

L’attenzione sulla trasparenza e l’etica nella politica regionale italiana si intensifica con la pubblicazione di un rapporto dalla Commissione parlamentare antimafia, che solleva interrogativi significativi sulla presenza di candidati con precedenti o collegamenti che ne compromettono l’ammissibilità.

Le verifiche, condotte in relazione alle norme del codice di autoregolamentazione, hanno evidenziato situazioni problematiche in Campania, Puglia e in una serie di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
In Campania, un esame approfondito delle liste che supportano la candidatura di Edmondo Cirielli, figura di spicco nel centrodestra, ha portato all’identificazione di tre nomi considerati non idonei a ricoprire cariche pubbliche.
Parallelamente, una singola figura risulta ineleggibile all’interno delle liste che sostengono Roberto Fico, candidato del campo largo, segnalando una problematica diffusa che travalica le divisioni politiche.

La situazione in Puglia si rivela altrettanto delicata.

Ben tre candidati presenti nelle liste di Forza Italia, un partito che sostiene la candidatura di Luigi Lobuono alla presidenza regionale, sono stati giudicati ineleggibili.
Un ulteriore candidato emerge come problematico all’interno della lista ‘Alleanza Civica Per La Puglia’, ampliando la portata delle preoccupazioni sulla qualità del panorama politico regionale.

Il rapporto della Commissione antimafia non si limita alle elezioni regionali.

Estende la sua indagine alle amministrative nei comuni che, a causa di gravi infiltrazioni mafiose, sono stati sciolti d’ufficio.
I comuni di Caivano, Monteforte Irpino, Acquaro e Capistrano, tutti segnati da una storia di criminalità organizzata e da un’erosione della legalità, risultano coinvolti in casi di candidati con profili incompatibili con la pubblica funzione.

Questa indagine congiunta sottolinea una preoccupante tendenza: la persistenza di figure legate a contesti criminali all’interno della politica, nonostante gli sforzi per garantire la trasparenza e l’integrità del processo democratico.

L’elenco dei candidati “impresentabili” non è solo una lista di nomi, ma un campanello d’allarme che invita a una riflessione profonda sulle procedure di screening, sulla necessità di rafforzare i controlli e sulla responsabilità individuale di chi si candida a rappresentare la collettività.

Il fenomeno evidenziato necessita di un’azione coordinata a livello istituzionale e civile per preservare la credibilità del sistema politico e ripristinare la fiducia dei cittadini.

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