Mare Nostrum: Danza, Fotografia e Memoria nel Cuore del MediterraneoSalerno, 28 luglio 2025 – Un dialogo intenso tra danza, fotografia e memoria storica si fa eco lungo la costa campana, grazie all’iniziativa “Mare Nostrum – Il Mediterraneo che danza”.
La rassegna, che celebra la vitalità del movimento e l’identità culturale del bacino mediterraneo, si arricchisce di un nucleo espositivo di eccezionale valore, declinato in due mostre d’arte fotografica che affiancano e amplificano l’esperienza performativa.
Queste esposizioni si configurano come veri e propri atti di contemplazione, invitando il pubblico a immergersi in un universo di emozioni, ricordi e interpretazioni artistiche.
La cornice suggestiva della Certosa di San Lorenzo a Padula, con la sua architettura imponente e la sua atmosfera spirituale, ospita, dal 1° al 2 agosto, due eventi distinti ma complementari: “Hommage à Roland Petit” e “Corpi Fluidi, Confini Liquidi”.
Successivamente, le mostre proseguiranno il loro percorso espositivo nei Musei Archeologici di Pontecagnano ed Eboli, estendendo la risonanza artistica a un pubblico più ampio e creando un percorso tematico coerente.
Omaggio a un Maestro: Roland Petit e il Teatro del Novecento“Hommage à Roland Petit”, curata da ASMED con una selezione fotografica magistrale di Paola Leoni e Carmela Piccione, è un viaggio nel cuore della danza del Novecento attraverso le immagini iconiche che hanno immortalato il genio del coreografo francese.
Petit, figura chiave nel panorama del balletto internazionale, ha lasciato un’impronta indelebile nei più importanti teatri italiani, dalla Scala di Milano al Teatro dell’Opera di Roma, passando per il San Carlo di Napoli.
Le fotografie di Lelli e Masotti, Erio Piccagliani, Andrea Tamoni, Corrado Maria Falsini, Alessio Buccafusca e Luciano Romano, catturano l’energia e l’eleganza di un’epoca d’oro, immortalando non solo le coreografie innovative di Petit, ma anche l’eccellenza dei suoi interpreti: icone come Carla Fracci, Luciana Savignano, Alessandra Ferri, Eleonora Abbagnato, Massimo Murru e Giuseppe Picone, che hanno contribuito a definire l’identità visiva della danza contemporanea.
La mostra non è solo un tributo a un artista straordinario, ma anche una testimonianza della profonda influenza del balletto europeo sul patrimonio culturale italiano.
Corpi che Danzano con il Mare: Fluidità e TrasformazioneIn dialogo con l’omaggio a Petit, “Corpi Fluidi, Confini Liquidi”, curata da Gianpiero Scafuri e arricchita dalle sue fotografie, e da quelle di Claudio Malangone, offre una prospettiva contemporanea, dove il corpo danzante si fonde con l’elemento naturale per eccellenza: il mare.
Le immagini catturano l’osmosi tra il gesto coreutico e la materia fluida, evocando un legame quasi mitico tra il movimento perpetuo delle onde e il fluire della carne danzante.
La mostra non si limita a documentare una performance, ma cerca di esprimere l’essenza stessa del movimento, la sua capacità di trasformazione e la sua connessione profonda con l’ambiente circostante.
Questa seconda tappa, proseguita nei mesi successivi a Pontecagnano ed Eboli, accompagna le ultime performance della rassegna, amplificando il messaggio complessivo di “Mare Nostrum”: un’esplorazione delle identità culturali, delle relazioni umane e della bellezza intrinseca del movimento.
Un Ponte tra Passato e FuturoLe due mostre, pur nella loro diversità, si intersecano in un unico filo conduttore: l’esplorazione del corpo umano come veicolo di espressione e come punto di contatto con la memoria e con la natura.
Un dialogo che trascende i generi artistici, unendo la rigorosità della fotografia alla leggerezza della danza, il peso della storia alla freschezza della contemporaneità.
“Mare Nostrum – Il Mediterraneo che danza” si configura così come un progetto culturale di ampio respiro, sostenuto dal Ministero della Cultura e dalle istituzioni locali, che mira a valorizzare il patrimonio artistico e culturale del Mediterraneo, promuovendo la creatività contemporanea e rafforzando il legame tra la comunità locale e il mondo dell’arte.
Un viaggio emozionante, che invita a riflettere sulla bellezza, sulla fragilità e sulla resilienza della condizione umana.