Il racconto dell’avvocato Alessio Tucci si dipana come un’amara sequenza di eventi, una confessione gravata dal peso di un atto irreparabile. La sua assistenza legale si trova a ricostruire, attraverso le parole del suo assistito, la tragica dinamica che ha condotto alla perdita di Martina.Il ricordo emerge frammentato, focalizzato su un momento preciso: un colpo improvviso, inatteso, inferto mentre la giovane era distratta, di spalle. Poi, un altro, e ancora un altro, perpetrati con l’utilizzo di un oggetto contundente, una pietra divenuta strumento di una violenza incomprensibile.L’avvocato descrive come il suo assistito abbia riferito di aver percepito l’assenza di vita in Martina, l’arresto del respiro. Una constatazione fredda e clinica, sebbene seguita dalla consapevolezza del dramma che si stava consumando. La domanda, ineludibile, che tormenta l’indagine e l’animo umano, sorge spontanea: era ancora viva al momento del secondo e terzo colpo? La risposta, per quanto fornita dal legale, si scontra con l’impossibilità di determinare con certezza il punto preciso di transizione tra la vita e la morte.La negazione di “accanimento” – una definizione cruciale nel quadro giuridico e morale – rappresenta un tentativo di contestualizzare l’azione, di attenuare, seppur parzialmente, la gravità del gesto. Tuttavia, l’ammissione di tre colpi, e la rapidità con cui Martina ha perso i sensi, suggeriscono una violenza sufficiente a provocare un decesso quasi immediato.Il racconto, asciutto e impersonale, lascia trasparire la difficoltà di affrontare la brutalità di un evento così terribile. La confessione si rivela una fotografia disturbante di un momento catastrofico, un frammento di realtà spezzata che solleva interrogativi profondi sulla fragilità umana e sulle ragioni oscure che possono condurre alla violenza. L’assenza di ulteriori dettagli, la focalizzazione sui fatti concreti, contribuiscono a creare un senso di angoscia e a sottolineare l’irreversibilità della perdita.
Martina, il racconto dell’avvocato: un’amara confessione.
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