Il Minuto d’Oro: Un Modello di Eccellenza per la Sicurezza Neonatale in ItaliaI primi istanti di vita rappresentano una fase di transizione critica per il neonato, un momento delicato che può determinare traiettorie evolutive molto diverse.
L’esperienza neonatologica ha definito questi primi 60 secondi come il “minuto d’oro”, un intervallo temporale cruciale in cui interventi tempestivi e mirati possono prevenire o mitigare complicanze potenzialmente invalidanti.
L’Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli ha sviluppato un protocollo innovativo e di riferimento nazionale per la gestione di queste emergenze, riconosciuto e raccomandato dall’Agenzia Nazionale per la Sanità (Agenas) come esempio di “Best Practice” per tutte le strutture ospedaliere italiane.
Il protocollo del Cardarelli, frutto della collaborazione tra la Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e l’unità di Risk Management, si basa su un approccio multidisciplinare che coinvolge medici, infermieri, tecnici di laboratorio e operatori socio-sanitari (OSS).
L’intervento rianimatorio può prevedere manovre avanzate come l’intubazione, la compressione toracica e la somministrazione di adrenalina, ma soprattutto si fonda su una formazione continua e specializzata, un utilizzo consapevole delle tecnologie più avanzate e una rigorosa standardizzazione dei protocolli di intervento, il tutto all’interno di un team coeso e altamente efficiente.
Questa metodologia, integrata nelle “Buone Pratiche 2025” dell’Agenas, sottolinea l’impegno del Cardarelli a definire nuovi standard di cura e a promuovere l’eccellenza nel settore neonatologico italiano.
In occasione della Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, l’ospedale intende sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e gli operatori sanitari attraverso un corso di formazione dedicato: “Golden minute: formazione, tecnologia e protocolli per la sicurezza neonatale alla nascita”.
L’evento sarà caratterizzato da un’atmosfera simbolica, con l’illuminazione del padiglione centrale di arancione, colore dedicato alla sicurezza dei neonati.
Il direttore generale dell’azienda, Antonio d’Amore, evidenzia come il Cardarelli si confermi leader nell’innovazione assistenziale, un modello che, grazie alla competenza, all’organizzazione e all’impiego di tecnologie all’avanguardia, permette di ridurre significativamente i rischi e di tutelare la salute dei pazienti.
La struttura ospedala accoglie il 45% di parti ad alta complessità, una circostanza che ha permesso al personale di acquisire una solida esperienza nella gestione di situazioni critiche, affinando le competenze e sviluppando un approccio assistenziale originale ed efficace.
La transizione dalla vita intrauterina a quella extrauterina rappresenta un processo complesso.
La maggior parte dei neonati (circa l’85%) mostra una buona capacità di adattamento e inizia a respirare spontaneamente.
Un ulteriore 10% necessita di semplici stimolazioni, come l’asciugatura e la manipolazione delicata delle vie aeree, per avviare la respirazione.
Tuttavia, un 5% dei neonati richiede interventi di rianimazione più complessi, mentre solo l’1% necessita di procedure di rianimazione avanzate.
La previsione della necessità di rianimazione non è sempre possibile, anche in presenza di fattori di rischio preesistenti.
Pertanto, una formazione specialistica e costante si rivela essenziale per garantire la prontezza e l’efficacia degli interventi.
La disponibilità di un team esperto, composto da medici, ostetriche e infermieri, è un requisito fondamentale per ogni parto, considerando la rarità e l’imprevedibilità di alcune manovre.
Per rispondere al meglio alle esigenze dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, il Cardarelli ha investito in un lettino per la rianimazione neonatale di ultima generazione, dotato di ventilatore e monitoraggio multiparametrico.
Questo strumento non solo facilita l’intervento clinico, ma viene anche utilizzato durante i corsi di formazione, creando scenari di simulazione ad alta fedeltà che riproducono realisticamente le situazioni di emergenza.
L’obiettivo è quello di preparare al meglio il personale sanitario ad affrontare ogni sfida, garantendo la massima sicurezza e il miglior outcome possibile per i neonati.