Mondragone, Processo per Omicidio: 16enne Morto, Accusato in Fuga

Il 27 giugno 2024, a Mondragone, una tragedia ha segnato profondamente la comunità, culminando in un’imminente processo per omicidio volontario.
Un uomo di 47 anni, alla guida della sua Fiat Punto, è accusato di aver causato la morte di Luigi Daniele Petrella, un giovane di soli 16 anni, in un impatto violento con il suo scooter.
L’evento, verificatosi in tarda serata in una strada della città, ha innescato una catena di eventi che portarono al decesso del ragazzo presso il Pineta Grande Hospital di Castel Volturno, durante la notte.

L’elemento che ha reso il caso particolarmente grave e che ha portato all’ipotesi di omicidio volontario, è la decisione del conducente di non fermarsi a prestare soccorso alla vittima.

Questa omissione, unita ad altre circostanze che verranno approfondite nel corso del processo, ha determinato l’indagine a inquadrare l’incidente non come una semplice fatalità, ma come un atto che implica una responsabilità penale di maggiore gravità.
Il processo, fissato per il 10 febbraio 2026 dinanzi alla Prima Sezione Penale della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, si preannuncia complesso e carico di implicazioni emotive.

A sostenere la famiglia di Luigi Daniele, i genitori in particolare, un collegio difensivo composto dagli avvocati Filippo Romano, Mario Daniele Marotta e Sergio Pisani, incaricati di tutelare i loro diritti e di perseguire la giustizia per la perdita del figlio.

L’accusa dovrà provare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il 47enne agì con determinazione nel causare la morte del 16enne, o quantomeno che la sua condotta imprudente e la fuga dal luogo dell’incidente abbiano contribuito in modo determinante al tragico epilogo.
Il processo si concentrerà non solo sull’analisi delle dinamiche dell’incidente stesso – ricostruendo la velocità, le condizioni del manto stradale, la visibilità – ma anche sulla motivazione alla base della fuga e sull’eventuale presenza di altri fattori che potrebbero aver concorso alla commissione del reato.
La comunità di Mondragone è in attesa di una verità completa e di una giustizia che possa lenire il dolore di una famiglia distrutta e restituire dignità alla memoria di un giovane che aveva tutta la vita davanti.
Il processo si configura, dunque, non solo come un momento di accertamento della responsabilità penale, ma come un’occasione per riflettere sull’importanza del senso civico, del rispetto delle regole e della solidarietà umana, valori imprescindibili per la convivenza pacifica e sicura di una comunità.

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