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Monteforte Irpino: Mutilazione Crudele a un Pastore del Caucaso

La vicenda, proveniente da Monteforte Irpino, provincia di Avellino, solleva un quadro allarmante di irresponsabilità e potenziale sofferenza animale.
Un uomo di 59 anni è al centro di un’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Forestale, accusato di aver sottoposto il suo Pastore del Caucaso, un esemplare di sette anni, a una conchectomia bilaterale – ovvero la rimozione delle orecchie – compiuta in assenza di qualsivoglia giustificazione medica o veterinaria.
L’atto, oltre a rappresentare una palese violazione delle normative in materia di tutela degli animali, pone interrogativi significativi sul legame tra l’uomo e il suo animale domestico, e sulla comprensione che dovrebbe presiedere a tale rapporto.

La conchectomia, una procedura irreversibile, non è generalmente indicata per motivi di salute e il suo compimento senza l’autorizzazione di un veterinario competente, e in assenza di una specifica necessità terapeutica, costituisce un chiaro segnale di negligenza e potenziale crudeltà.

Questa vicenda si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione verso il benessere animale, con un’evoluzione della legislazione volta a sanzionare comportamenti lesivi nei confronti di cani, gatti e, in generale, di qualsiasi creatura senziente.

L’atto di mutilazione, al di là della sua illegalità, denota una profonda mancanza di sensibilità verso la sofferenza dell’animale, e rischia di compromettere la sua qualità di vita, sia dal punto di vista fisico che comportamentale.
Il Pastore del Caucaso, una razza nota per la sua forza e il suo istinto protettivo, è particolarmente vulnerabile a conseguenze psicologiche derivanti da un trauma come quello subito.
La perdita delle orecchie, oltre all’impatto estetico, può alterare la sua capacità di percepire i suoni e interpretare i segnali ambientali, generando ansia e insicurezza.

L’indagine in corso e i successivi controlli sugli animali di affezione testimoniano l’impegno delle autorità a garantire il rispetto dei diritti degli animali e a prevenire fenomeni di maltrattamento.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare i proprietari sulla responsabilità che deriva dall’avere un animale domestico, promuovendo un approccio basato sulla cura, il rispetto e la comprensione delle sue esigenze.
La vicenda di Monteforte Irpino serve da monito: la tutela del benessere animale è un dovere civico imprescindibile, che richiede consapevolezza, responsabilità e un profondo senso di empatia.

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