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lunedì 27 Ottobre 2025

Monti Lattari: Scoperta fabbrica di cannabis, sequestro da 1 tonnellata

Nella cornice impervia dei Monti Lattari, un’operazione della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia ha disvelato un sofisticato sistema di produzione illecita di cannabis, sequestrando oltre una tonnellata di sostanza stupefacente nella frazione di Lettere, in provincia di Napoli.
L’attività, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, ha portato alla denuncia di un soggetto precedentemente privo di precedenti penali, ora indagato per traffico e detenzione illegale di stupefacenti.
Lungi dall’essere un semplice deposito, il ritrovamento si è rivelato un vero e proprio impianto industriale dedicato alla coltivazione e lavorazione della cannabis, configurando una vera e propria “fabbrica della droga”.

L’organizzazione criminale aveva riconvertito un capannone su due livelli in un laboratorio altamente strutturato, testimonianza di un investimento significativo in infrastrutture e tecnologia.

La complessità dell’impianto emerge dalla descrizione degli elementi rinvenuti: una rete intricata di cavi di acciaio sospesi al soffitto, evidentemente progettata per ottimizzare l’esposizione delle piante alla luce e la ventilazione; essiccatoi, funzionali a ridurre l’umidità e preservare la qualità del prodotto; e macchinari specializzati per la separazione, presumibilmente finalizzati all’estrazione di resine e concentrati ad alta potenza.

Il metodo di coltivazione adottato denota un’attenzione meticolosa alla massimizzazione della produzione.
Le piante, in diverse fasi di sviluppo, erano strategicamente sostenute da fili di nylon, un dettaglio che rivela la volontà di garantire una crescita uniforme e vigorosa.
Un sistema di irrigazione rudimentale, sebbene di semplice concezione, era essenziale per il mantenimento delle condizioni ambientali ottimali, dimostrando la conoscenza di base delle esigenze fitosanitarie delle piante di cannabis.

L’individuazione di un impianto di tali dimensioni e complessità sottolinea la crescente sofisticazione delle organizzazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti, capaci di sfruttare le aree montane impervie per eludere i controlli e operare in segreto.

L’operazione evidenzia la necessità di un impegno costante e di strategie investigative innovative per contrastare efficacemente questo fenomeno, che ha profonde ripercussioni sociali ed economiche sul territorio.
L’indagine ora dovrà focalizzarsi sull’identificazione degli altri membri dell’organizzazione, tracciando le rotte di approvvigionamento delle materie prime e i canali di distribuzione del prodotto illecito.

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