venerdì 26 Settembre 2025
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Napoli, aggressione razzista: indagine su atti di bullismo e stalking

Un episodio di inaudita violenza e discriminazione ha scosso la comunità di Napoli, portando alla luce dinamiche preoccupanti legate al bullismo e all’odio razziale.

La Procura di Napoli, in collaborazione con la Procura dei Minorenni, ha avviato un’indagine a seguito della denuncia di una giovane donna di vent’anni, originaria del Gambia, vittima di stalking e aggressioni reiterate da parte di un gruppo di coetanei.
Le accuse, formulate nei confronti di due individui – uno maggiorenne e uno minorenne, entrambi privi di precedenti – ruotano attorno a una spirale di vessazioni che si protraggono da quasi un anno, culminate in un tentativo di investimento e in insulti denigratori connotati da chiaro accento razziale.
La gravità delle accuse ha portato all’applicazione di misure cautelari urgenti: il giovane maggiorenne è stato sottoposto all’obbligo del braccialetto elettronico e al divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da essa frequentati, mentre per il minorenne è stata disposta la collocazione in una comunità residenziale, in un tentativo di offrire un percorso di riabilitazione e responsabilizzazione.

L’indagine, condotta dalla Polizia di Stato del commissariato San Giovanni-Barra, si avvale di prove video cruciali fornite dalla stessa vittima, che documentano in maniera inequivocabile la progressione delle vessazioni nel tempo.
Queste immagini, descritte dal procuratore dei minori Patrizia Imperato come “incontestabili”, rivelano un quadro allarmante di dinamiche aggressive e umilianti.
La giovane, figlia di immigrati attivi nel tessuto lavorativo della città, è stata ripetutamente presa di mira durante le sue semplici commissioni alimentari, in un escalation di violenza verbale e fisica.

L’episodio più recente, immortalato con un dispositivo mobile, mostra un gruppo di individui che compiono gesti sprezzanti, tra cui lo sputo in faccia alla ragazza, prima di tentare di investirla con un veicolo e di sottrarle il telefono con cui stava riprendendo la scena.

Solo l’intervento tempestivo di cittadini presenti ha permesso alla giovane di sfuggire all’aggressione.
La denuncia della vittima ha innescato un’inchiesta più ampia, poiché le indagini hanno rivelato che altri individui potrebbero essere stati coinvolti nelle vessazioni.

La Polizia sta ora lavorando per identificarli e accertarne le responsabilità.
Questo caso solleva interrogativi profondi sulle radici dell’odio razziale e del bullismo, evidenziando la necessità di interventi educativi mirati e di una maggiore sensibilizzazione nella comunità.

La vicenda pone anche l’attenzione sulla vulnerabilità delle persone immigrate e sui meccanismi di esclusione sociale che possono alimentare fenomeni di violenza e discriminazione.
La speranza è che questo episodio possa fungere da monito e stimolare un cambiamento culturale che promuova il rispetto, l’inclusione e la convivenza pacifica.

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