domenica 7 Settembre 2025
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Napoli contro Olmert: mobilitazione e protesta nel Bosco di Capodimonte

Il Real Bosco di Capodimonte ha fatto da cornice, domenica, a un’assemblea partecipata che preludeva a una successiva mobilitazione nel cuore di Napoli.

L’iniziativa, promossa da collettivi e associazioni in solido sostegno alla Global Sumud Flottilla, si configura come una risposta tangibile al dibattito acceso nei giorni precedenti, un dibattito centrato sulla presenza prevista della figura controversa di Ehud Olmert, ex Primo Ministro israeliano, in città.
La vicenda si intreccia con un evento culturale, “Falafel e democrazia”, programmato per la settimana successiva, inizialmente sostenuto dal Comune di Napoli e dalla Città Metropolitana, istituzioni che hanno prontamente ritirato i loro patrocini di fronte all’ondata di scontento popolare.
L’evento, con Olmert in veste di ospite d’onore, è diventato un catalizzatore di risentimento, alimentato dal ricordo di eventi storici gravidi di conseguenze umanitarie.
I manifestanti non dimenticano l’operazione Piombo Fuso, durante la quale Olmert ricopriva la carica di Primo Ministro.

Questa campagna militare, caratterizzata da un bilancio tragico – più di mille vittime palestinesi e circa quindicimila feriti – è indissolubilmente legata all’impiego di armi controverse come il fosforo bianco, un elemento che incrina ulteriormente la legittimità della sua presenza nel contesto napoletano.

L’azione dei collettivi attivi non si limita alla mera espressione di dissenso.

Si tratta di una presa di posizione etica, un rifiuto categorico di accogliere figure associate a violazioni del diritto internazionale umanitario.
La presenza di Olmert, anche in un contesto apparentemente neutrale come quello di un evento culturale, viene percepita come una forma di legittimazione di azioni che hanno causato sofferenze immense e perpetrato ingiustizie profonde.

L’obiettivo dei manifestanti è chiaro: inviare un segnale forte e inequivocabile, affermando che la città di Napoli non è un luogo di accoglienza per coloro che sono accusati di crimini di guerra, indipendentemente dalla loro posizione politica o dalla loro epoca.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di impegno civile, volto a promuovere la giustizia, la pace e il rispetto dei diritti umani a livello globale, e a contrastare l’impunità per i responsabili di gravi violazioni del diritto internazionale.

La mobilitazione a Napoli rappresenta un atto di solidarietà verso il popolo palestinese e un monito alle istituzioni, affinché siano attente a salvaguardare i valori fondamentali di una società democratica.

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