L’inchiesta sulla tragica esplosione che ha squarciato il tessuto urbano di Napoli, causando la morte di Giovanni Scala e ferendo gravemente altre persone in via Peppino De Filippo, si articola ora in un’indagine complessa e articolata, con la Procura della Repubblica, guidata dal sostituto Federica D’Amodio, che delega alla polizia giudiziaria un’attività investigativa mirata a ricostruire la catena degli eventi che hanno condotto alla deflagrazione.L’attenzione si concentra, in questa fase, sull’analisi approfondita della documentazione edilizia relativa agli immobili coinvolti, con particolare riferimento all’acquisizione di licenze edilizie, certificazioni di stabilità e attestati relativi a eventuali interventi di ristrutturazione recenti. Questo percorso investigativo si pone l’obiettivo di verificare la conformità degli immobili ai regolamenti urbanistici e di sicurezza, escludendo o confermando possibili irregolarità che potrebbero aver contribuito alla tragedia.Parallelamente, l’attività di indagine tecnica, già avviata tempestivamente dai vigili del fuoco, continua senza sosta nella ricerca delle cause primarie dell’esplosione. L’ipotesi più accreditata al momento è una fuga di gas, ma le sue origini rimangono incerte: potrebbe trattarsi di una perdita proveniente dall’impianto domestico o, in alternativa, da una bombola dislocata nell’area. L’analisi dei detriti, la verifica dei sistemi di ventilazione e l’esame dei componenti dell’impianto gas rappresentano cruciali elementi di questo complesso processo investigativo.Il corpo della vittima, Giovanni Scala, è stato sottoposto a sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria, in vista di un’autopsia forense che sarà preceduta dalle necessarie notifiche procedurali. Tale perizia medico-legale si prefigge di accertare le cause del decesso e di ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima.Un aspetto fondamentale dell’indagine è rappresentato dall’acquisizione delle testimonianze di persone informate sui fatti, residenti nella zona o che hanno avuto contatti con gli immobili coinvolti. Questo lavoro di “mappatura” dei rapporti e degli eventi precedenti l’esplosione richiede tempi prolungati e metodologie investigative complesse, finalizzate a ricostruire la dinamica degli eventi e a individuare eventuali responsabilità. L’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli, con i suoi specialisti, sta gestendo questo delicato aspetto dell’indagine. La ricostruzione della sequenza degli eventi e l’accertamento delle responsabilità saranno determinanti per comprendere appieno la tragica vicenda e per prevenire il verificarsi di simili eventi in futuro.
Napoli, esplosione: indagini su documenti e testimonianze
Pubblicato il
