Un’urgenza di trasparenza e un’indagine approfondita sul ruolo delle forze dell’ordine durante le recenti manifestazioni pro-Palestina a Napoli sono le motivazioni alla base dell’imminente interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, promossa da Alleanza a Sinistra (Avs).
L’iniziativa, annunciata dal capogruppo al Senato Beppe De Cristofaro, nasce a seguito di episodi controversi verificatisi alla Mostra d’Oltremare, dove il confronto tra manifestanti e agenti ha generato apprensione e sollevato interrogativi sulla proporzionalità e legittimità dell’intervento delle forze dell’ordine.
L’interrogazione mira a chiarire le dinamiche che hanno portato a carichi improvvisi su manifestanti che, pacificamente, si stavano disperdendo al termine della protesta, e ad accertare la fondatezza delle denunce relative ad arresti immotivati.
Le immagini diffuse e le testimonianze raccolte dai partecipanti alla manifestazione dipingono uno scenario che necessita di un’analisi distaccata e imparziale.
Al centro della protesta, un atto di contestazione nei confronti della multinazionale farmaceutica israeliana Teva, accusata di sostenere finanziariamente le forze armate israeliane e di ostacolare l’accesso ai farmaci essenziali per la popolazione palestinese, soprattutto in un contesto già drammaticamente segnato dalla crisi umanitaria.
La scelta di manifestare durante l’evento Pharmexpo mirava a focalizzare l’attenzione sulla responsabilità delle aziende farmaceutiche nel perpetuare un sistema di ingiustizia e disuguaglianza.
Avs ritiene che l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine sia stato sproporzionato e che abbia contribuito a criminalizzare un movimento pacifico che esprime una crescente preoccupazione per la situazione dei palestinesi e la denuncia di pratiche commerciali che alimentano il conflitto.
L’interrogazione al Ministro Piantedosi si propone di accertare se le azioni delle forze dell’ordine siano state conformi ai principi di legalità e rispetto dei diritti di espressione e di dissenso, e di sollecitare un’indagine interna per identificare eventuali responsabilità e prevenire il ripetersi di simili episodi.
È imperativo che il diritto di manifestare, sancito dalla Costituzione, sia garantito senza inutili coercizioni e che le forze dell’ordine agiscano con equilibrio e sensibilità, evitando di trasformare un atto di protesta in un evento di scontro e repressione.
La questione sollevata non è meramente una questione di ordine pubblico, ma una questione di diritti umani e di responsabilità collettiva verso una popolazione che vive in condizioni di profonda vulnerabilità.








