La recente edizione della Festa dei Gigli di Nola, un evento di profonda valenza religiosa e culturale riconosciuto dall’UNESCO, si è trovata a confrontarsi con una spiacevole dissonanza: episodi di violenza che, pur non definendo la sua essenza, ne hanno offuscato la luce. Il Vescovo di Nola, Monsignor Francesco Marino, ha espresso la sua ferma condanna di tali atti, sottolineando la profonda contraddizione tra la vocazione di una festa religiosa, intesa come spazio di incontro, fratellanza e pacifica devozione, e l’irruzione di comportamenti violenti e manifestazioni di odio.Lungi dall’annullare la grandezza dell’evento, questi momenti di tensione rappresentano un monito, un invito a riflettere sul significato più autentico della Festa dei Gigli e sulla responsabilità che ogni partecipante ha nel preservarne l’integrità. Il presule ha voluto, innanzitutto, rivolgere un sentito ringraziamento a coloro che, con dedizione e impegno, hanno curato l’organizzazione della festa, contribuendo a creare un’atmosfera di gioia e spiritualità.Monsignor Marino ha avuto modo di apprezzare, durante le visite ai comitati parrocchiali, la compostezza e il rispetto che animano la comunità. La visione di giovani e meno giovani, di bambini e adulti provenienti da diverse culture e professioni, uniti attorno alla stessa tavola, ha rafforzato la convinzione che la Festa dei Gigli sia, al suo cuore, un’espressione di unità e condivisione. L’entusiasmo che ha accompagnato l’innalzamento dei gigli in piazza, prima ancora di mezzogiorno, testimonia la forza di questo spirito comunitario.Tuttavia, è ineludibile riconoscere che la serata ha visto emergere dinamiche inaccettabili. La competizione, sebbene intrinseca alla tradizione, non deve mai prevalere sul rispetto per la persona e sulla sacralità dell’evento. È doveroso proteggere i più vulnerabili, bambini e anziani, durante la processione. La devozione non può essere un pretesto per comportamenti irrispettosi e aggressivi.Il Vescovo, in una prospettiva di rinnovamento e miglioramento, ha suggerito una revisione attenta degli orari e del linguaggio delle canzoni, elementi fondamentali del patrimonio culturale della festa. Si invitano i capiparanza a moderare le sollecitazioni dagli altoparlanti, promuovendo messaggi di pacifica celebrazione e di inclusione.Nell’era digitale, dove ogni azione e parola sono immediatamente catturate e amplificate dai social media, la responsabilità individuale è ancora più cruciale. È necessario promuovere un linguaggio e gesti pacifici, evitare atteggiamenti provocatori e contrastare la diffusione di contenuti che possano incitare alla violenza.Il messaggio finale del Vescovo è un invito alla speranza e alla resilienza. Non bisogna lasciarsi sopraffare da queste derive negative, ma lavorare insieme per ridare a Nola il ruolo di centro spirituale per l’intera diocesi, un luogo di fede, tradizione e accoglienza. La Festa dei Gigli deve rimanere un simbolo di unità, devozione e gioia, un faro di speranza per l’intera comunità.
Nola, Festa dei Gigli: Violenza e Riflessioni del Vescovo
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