L’Università Federico II di Napoli inaugura un modello di accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Medicina e Chirurgia (Tecnologica), Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria, radicalmente innovativo a partire dal 1° settembre.
Questa trasformazione, definita “semestre filtro”, si configura come una risposta strutturale alle criticità del sistema precedente e mira a garantire un’equa opportunità di accesso a un’istruzione medica di eccellenza, liberandola dalla dipendenza da costose e spesso inefficaci attività di preparazione privata.
Il percorso iniziale, della durata di cinque settimane, prevede una presenza fisica obbligatoria nelle sedi universitarie di Napoli (Via De Amicis, Via D.
Montesano, Via Porta di Massa) e nella nuova sede di Benevento, inaugurata quest’anno in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio.
Questa fase intensiva sarà articolata in sette canali didattici distinti, offrendo agli studenti un’immersione completa nella disciplina medica fin dal primo momento.
A partire dal 6 ottobre, l’erogazione delle lezioni avverrà in modalità sincrona a distanza, consentendo una maggiore flessibilità e accessibilità.
L’implementazione di questo nuovo sistema ha richiesto un notevole sforzo organizzativo da parte dell’Ateneo, che ha investito nella pianificazione meticolosa dei calendari, nel potenziamento delle infrastrutture didattiche, nell’ottimizzazione dei servizi di supporto e nel coordinamento tra docenti e personale amministrativo.
Particolare attenzione è stata dedicata all’accoglienza e all’orientamento degli studenti, al fine di favorire un’integrazione efficace nel nuovo ambiente di apprendimento.
L’evento inaugurale, previsto per il 1° settembre, sarà presieduto dal Rettore Matteo Lorito, che si rivolgerà agli studenti augurando loro un percorso di studi proficuo e stimolante.
L’Università Federico II si prepara ad accogliere più di 3500 nuovi studenti, un numero significativo che riflette l’attrattiva del modello formativo offerto.
Le fluttuazioni nei numeri di pre-iscritti che non completano l’iscrizione sono considerate fenomeni naturali e statisticamente in linea con le tendenze degli anni precedenti, come evidenziato dall’esperienza dello scorso anno, in cui, nonostante 4357 candidati avessero perfezionato l’iscrizione, solo 3793 si sono presentati ai test, con un tasso di assenza pari al 12,4%.
Questa riforma si inserisce in un contesto più ampio di revisione del sistema di accesso alla professione medica, promosso a livello nazionale dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
L’obiettivo primario è di contrastare l’inequità di un mercato caratterizzato da corsi di preparazione privata spesso proibitivi, garantendo a tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro risorse economiche, un’adeguata preparazione accademica e l’opportunità di affrontare con successo i successivi esami di Stato.
Il “semestre filtro” si propone dunque come uno strumento concreto per democratizzare l’accesso alla formazione medica, riducendo le disparità e promuovendo un sistema più equo e meritocratico.