martedì 21 Ottobre 2025
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Otto Famiglie Senza Casa: La Disperazione Invade Napoli

La Fragilità dell’Abitare: Otto Famiglie al Margine, un Comune in SilenzioUn corteo di materassi e striscioni colorati, simbolo di una disperazione tangibile, ha invaso Piazza Municipio, di fronte alla sede del Comune di Napoli.
Otto nuclei familiari, strappati alla loro abitazione nell’ex Motel Agip di Secondigliano due settimane prima, rivendicano un diritto fondamentale: la casa.
La vicenda, intricata e dolorosa, svela le crepe di un sistema sociale che promette soluzioni, ma lascia al suo posto un vuoto di promesse non mantenute.

L’occupazione dell’ex albergo, rifugio per persone senza reddito per oltre vent’anni, era stata preceduta da un anno di trattative.
Il Comune aveva inizialmente garantito un alloggio alternativo in due incontri formali, promesse che si sono rivelate vane.
“Ora non ci parlano nemmeno,” lamenta Annunziata Del Giudice, portavoce del disagio, incarnando la frustrazione di una comunità relegata all’invisibilità.

Alfonso De Vito, coordinatore di ‘Diritto all’abitare’, precisa che si tratta di quattro nuclei familiari e quattro individui.
L’emergenza abitativa a Napoli è un problema endemico; molte famiglie, inizialmente 22, avevano rifiutato i contributi economici proposti dal Comune, incapaci di tradursi in una sistemazione concreta nel competitivo mercato immobiliare cittadino.

Sebbene alcuni abbiano ricevuto il contributo e non siano riusciti a trovare una soluzione, altri vivono in condizioni precarie, ospitati da parenti o in centri sociali.

La risposta del Comune, proveniente da Palazzo San Giacomo, difende l’azione amministrativa, quantificando i contributi economici erogati, incrementati fino a 10.000 euro per nucleo, e menzionando offerte di ospitalità in strutture sanitarie e case famiglia, offerte che le famiglie avrebbero rifiutato.
La decisione di sgomberare l’ex Motel Agip, si motiva, è stata dettata da una valutazione tecnica che ne ha certificato l’inagibilità e il rischio di crollo strutturale.
Si sottolinea come il Comune abbia offerto “tutto ciò che può fare”, facendo riferimento anche alla disponibilità di alloggi popolari, soggetti a requisiti specifici e a una graduatoria temporale.
La signora Del Giudice denuncia la mancanza di ascolto e di risposte, condividendo il sentimento di abbandono che pervade la comunità precedentemente ospitata nell’ex Motel Agip.
“Ci avevano promesso degli alloggi transitori, ma ora siamo in strada,” afferma, esprimendo il sospetto che il Comune tenti di risolvere il problema sociale relegando le persone al margine.

In segno di protesta, i manifestanti hanno temporaneamente occupato la sede elettorale di Roberto Fico, trovandola deserta.
La loro richiesta è chiara: rinunciare a qualsiasi contributo economico una tantum in cambio di una sistemazione stabile fornita dal Comune di Napoli.
La situazione è critica; le famiglie, prive di lavoro precario, sono impossibili da collocare nel mercato immobiliare e il contributo economico è percepito come un invito a lasciare la città, non una soluzione al problema.
La loro resistenza è una rivendicazione del diritto di vivere nella propria città, un atto di dignità contro l’oblio istituzionale.
L’emergenza abitativa non è solo una questione di alloggi, ma un complesso intreccio di povertà, marginalizzazione e fallimento delle politiche sociali.
La loro presenza in piazza è un monito per un’amministrazione che rischia di confondere l’invisibilità con la risoluzione.

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