La settima edizione del Premio Internazionale di Archeologia Amedeo Maiuri si è conclusa a Pompei, lasciando un’eredità di iniziative innovative e conferme del suo ruolo centrale nel panorama culturale internazionale.
L’evento, celebrato con un’affluenza significativa, ha visto la città antica accogliere studiosi, rappresentanti istituzionali, studenti e cittadini, tutti uniti nell’omaggio alla figura di Amedeo Maiuri e nella valorizzazione del patrimonio archeologico, incarnata quest’anno dalla scrittrice Elodie Harper.
Un elemento distintivo di questa edizione è stata l’istituzione della “Hall of Fame degli Archeologi”, un progetto simbolico che raccoglie le impronte delle mani dei premiati.
Questa iniziativa, destinata ad evolversi con la creazione di un “marciapiede delle stelle dell’archeologia”, ambisce a creare un percorso urbano che celebri i protagonisti della ricerca internazionale e a trasformare Pompei in un vero e proprio santuario della disciplina.
La cerimonia inaugurale ha onorato due figure di spicco: Laurentino García y García, riconosciuto per il suo contributo fondamentale alla ricostruzione e catalogazione delle fonti sul patrimonio pompeiano, e Angelandrea Casale, archeologo e divulgatore appassionato.
Il commovente intervento della moglie di Casale ha evocato la sua dedizione allo studio e alla divulgazione dell’archeologia, soprattutto tra i giovani, testimoniando la sua capacità di trasmettere l’amore per il passato.
L’assessore Mazzetti ha sottolineato l’importanza strategica del Premio per l’amministrazione comunale, evidenziando l’impegno politico e culturale che lo sostiene e preannunciando l’istituzionalizzazione definitiva, garanzia di continuità e stabilità.
La decisione di assegnare il premio a Elodie Harper è stata giustificata dal direttore degli scavi di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che ha elogiato la sua trilogia come un’opera che va oltre la semplice narrazione.
Harper, con la sua scrittura, ha saputo restituire la complessità e le fragilità di Pompei, svelando storie dimenticate e offrendo una nuova prospettiva sulla città antica.
Zuchtriegel ha definito il lavoro della scrittrice un “vero scavo nella memoria”, un approccio che arricchisce la comprensione del passato e ci ricorda che Pompei è molto più di un luogo straordinario: è uno specchio di una società complessa.
Harper, emozionata, ha ringraziato la giuria e ha sottolineato come il suo lavoro sia nato dal dialogo con la città e con chi la studia.
Ha espresso la speranza che la sua trilogia possa fungere da ponte tra narrazione e archeologia, augurando a Pompei un futuro ricco di significato e coinvolgimento per le giovani generazioni.
Il professor Umberto Pappalardo ha ripercorso la straordinaria carriera di Maiuri, esaltando non solo il suo contributo scientifico ma soprattutto la sua eccezionale capacità di divulgazione, testimoniata da un’impressionante produzione di oltre 300 opere divulgative.
Un focus importante è stato dedicato alle nuove generazioni, con la menzione speciale assegnata al Liceo Scientifico E.
Pascal di Pompei, e in particolare alla studentessa Sara Quagliozzi, rappresentante del Ministero dell’Istruzione nell’ambito delle celebrazioni dell’anno scolastico accanto al Presidente della Repubblica.
La dirigente scolastica Zamboli ha sottolineato il ruolo della scuola come “opera collettiva” e ha espresso l’orgoglio della comunità scolastica nel contribuire alla crescita culturale del territorio.
Il premio, simboleggiato dal tradizionale trowel, opera dell’artista Federico Libero Italico Federico, rappresenta un riconoscimento del valore del lavoro archeologico.
La settima edizione del Premio Amedeo Maiuri ha rafforzato la sua vocazione internazionale, promuovendo il dialogo tra archeologia, letteratura, istituzioni e giovani, e confermando Pompei come un punto focale della scena culturale globale, un luogo dove il passato continua a illuminare il futuro.






