Portici: Scuola e Comunità Uniti Contro la Violenza di Genere

Un’onda di consapevolezza ha travolto l’Istituto comprensivo “Carlo Santagata” di Portici, in una toccante iniziativa volta a contrastare la violenza di genere e promuovere un’educazione inclusiva.

Il progetto “Pensati libera”, un’audace sperimentazione pedagogica che fonde l’innocenza dei bambini della scuola dell’infanzia con la maturità degli studenti delle scuole medie, ha rappresentato un potente atto di resilienza e un messaggio chiaro alla comunità: la lotta contro la violenza sulle donne è responsabilità di tutti, a ogni età.
L’evento, orchestrato dal dirigente scolastico Nicola Di Muzio, ha superato i confini tradizionali dell’apprendimento, creando un ponte tra diverse fasce d’età e coinvolgendo attivamente istituzioni, forze dell’ordine e familiari che hanno subito la perdita devastante di una vita a causa del femminicidio.

La presenza di Ludovica Carpino, primo dirigente della Polizia di Stato, ha contribuito a focalizzare l’attenzione sulla legalità e sulla necessità di un impegno costante per la prevenzione e la protezione delle donne.

Al centro della manifestazione, la testimonianza struggente di Maria Svato, figlia di Anna Scala, vittima di femminicidio, ha commosso la platea e ha incarnato la profonda ferita che la violenza infligge alle famiglie e alla società.
La sua voce, carica di dolore e di speranza, ha sollecitato una riflessione intima e collettiva sulle cause e sulle conseguenze del fenomeno.

Il progetto “Pensati libera” ha declinato la sua riflessione attraverso due performance artistiche, frutto dell’impegno congiunto delle classi 1C e 2D della scuola secondaria di primo grado, guidate dalle docenti Monica Attanasio e Francesca Coppola, e dei bambini della scuola dell’infanzia, preparati dalla maestra Marianna Viola e dalle colleghe Giustina Savarese, Ilaria Iannicelli e Valentina Carretta.

Le esibizioni, oltre a celebrare la forza e la dignità delle donne, hanno dedicato un momento significativo all’inclusione e alla disabilità, con una toccante interpretazione in lingua dei segni LIS che ha sottolineato l’importanza della comunicazione accessibile a tutti.
Matteo, Nicholas, Vittoria, Emmanuele, Leonardo, Sofia, Mariarosa, Francesco, Aurora, Isabella e Ylenia, insieme ai loro compagni, sono stati i piccoli ambasciatori di un messaggio di speranza e di cambiamento.

Il loro coinvolgimento attivo, culminato con la condivisione di riflessioni personali su casi di femminicidio e un dialogo costruttivo con le istituzioni, ha dimostrato come l’educazione alla parità e al rispetto possa germogliare fin dalla più tenera età.
Gli assessori Luca Manzo (Istruzione) e Grazia Buccelli (Pari opportunità) hanno offerto il loro supporto istituzionale, riconoscendo l’importanza di iniziative che promuovano una cultura del rispetto e della solidarietà.

L’Istituto “Santagata” ha così consolidato il suo ruolo di laboratorio di cittadinanza attiva, un luogo in cui bambini e ragazzi si confrontano con le sfide del mondo adulto, sviluppando un senso di responsabilità sociale e un profondo rispetto per i diritti umani.

L’evento ha lasciato un’eredità preziosa: la consapevolezza che la vera liberazione passa attraverso l’educazione, l’empatia e la condivisione di un futuro libero dalla violenza.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap