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martedì 11 Novembre 2025

Processo Tangenziale di Napoli: si apre fase decisiva per le vittime.

Il processo per la tragica scomparsa della ricercatrice Maria Vittoria Prati e del tirocinante Fulvio Filace, avvenuta il 23 giugno 2023 sulla Tangenziale di Napoli, si appresta a entrare nella fase decisiva.

Sei persone sono state rinviate a giudizio dal giudice Ambra Cerabona, accusate di omicidio colposo, segnando un punto cruciale in un’indagine complessa e dolorosa.

L’evento, che ha scosso profondamente la comunità scientifica e l’intera regione, si è verificato in seguito a un incendio e successiva esplosione di un prototipo Volkswagen. La vittima, Maria Vittoria Prati, figura di spicco dell’Istituto Motori del CNR, incarnava decenni di ricerca e competenza nel campo dell’ingegneria automobilistica.
Il tirocinante Fulvio Filace, giovane promessa, rappresentava l’entusiasmo e la speranza nel futuro.
La loro perdita ha lasciato un vuoto incolmabile, acuendo il dolore per le famiglie e i colleghi.
L’indagine, protrattasi a lungo, ha focalizzato l’attenzione su diversi aspetti, dalla corretta progettazione e realizzazione del veicolo sperimentale, alla rigorosa applicazione dei protocolli di sicurezza durante i test.

Le accuse rivolte agli indagati non si limitano a una presunta negligenza, ma implicano una potenziale mancanza di adeguati controlli e valutazioni dei rischi, elementi imprescindibili in un contesto di ricerca e sviluppo avanzato.
Il dibattimento, fissato per il 20 gennaio, si preannuncia denso di perizie tecniche, testimonianze e ricostruzioni dell’accaduto.
Si cercherà di stabilire con precisione le responsabilità individuali e collettive che hanno contribuito alla catastrofe, al fine di accertare se siano stati commessi errori procedurali o scelte sbagliate che hanno portato alla perdita di due vite umane.
Il caso solleva interrogativi fondamentali sulla responsabilità della ricerca scientifica, sull’importanza della sicurezza nei laboratori e negli impianti di prova, e sulla necessità di garantire che l’innovazione tecnologica sia sempre accompagnata da una rigorosa attenzione ai rischi e alle conseguenze potenziali.
Il processo non è solo una ricerca della verità e della giustizia per le vittime e le loro famiglie, ma anche un’occasione per riflettere e migliorare i sistemi di controllo e sicurezza nel settore della ricerca e sviluppo, al fine di evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.
L’eredità di Maria Vittoria Prati e Fulvio Filace impone un impegno costante per la sicurezza, l’etica e la responsabilità nella scienza.

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