RAEE in Campania: sfida alla transizione circolare e nodi da sciogliere.

La sfida della transizione circolare: il nodo dei RAEE in Campania e le prospettive futureNel 2024, la raccolta nazionale di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) ha mostrato un segnale positivo, con 358.138 tonnellate avviate a riciclo.
Tuttavia, questa performance nasconde criticità territoriali significative.
La Campania, pur contribuendo con 16.897 tonnellate, si posiziona in coda alla classifica regionale per chilogrammi pro capite (3,02 kg/ab), un dato che evidenzia una lacuna profonda nel coinvolgimento dei cittadini.

Sebbene Caserta spicchi per un incremento dell’8,7% rispetto al 2023 e si confermi il territorio più virtuoso, Napoli, nonostante i volumi assoluti più elevati, soffre di un’inefficienza strutturale nel recupero dei RAEE.
Questo scenario è stato analizzato da Legambiente Campania nel dossier “Facciamo secco il sacco”, un’indagine che pone l’attenzione su un aspetto cruciale della transizione verso un’economia circolare: la gestione sostenibile dei RAEE.
La conformità alle direttive europee ha portato alla creazione di un sistema solido, supportato dalla collaborazione tra enti pubblici e consorzi privati.

Nonostante questo, persistono disomogeneità territoriali, la presenza di canali informali e non tracciati e, soprattutto, una scarsa consapevolezza tra i cittadini.

La gestione dei RAEE non rappresenta solamente una questione ambientale, ma anche una risorsa strategica.
Questi rifiuti contengono “Critical Raw Materials” (CRM), elementi essenziali per le tecnologie verdi e la transizione energetica, la cui disponibilità è sempre più compromessa.
Il raggiungimento del 25% di CRM derivanti dal riciclo, come previsto dalla normativa europea, richiede un impegno concreto nell’ottimizzazione della raccolta e del trattamento.

L’analisi dettagliata dei dati di raccolta in Campania rivela un quadro complesso.

Frigoriferi, lavatrici, TV, piccoli elettrodomestici e lampadine costituiscono la massa dei rifiuti elettronici, e la loro gestione efficiente richiede un’azione coordinata a livello regionale.
La rete di raccolta, composta da centri di raccolta comunali (CdR) e luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR), mostra una distribuzione disomogenea: a Benevento i CdR dominano la raccolta, mentre Avellino e Caserta si affidano maggiormente agli LdR.

A Napoli e Salerno, i CdR rappresentano la maggior parte della raccolta, ma la presenza di canali informali sottrae volume al circuito ufficiale.

L’erogazione di premi di efficienza ai gestori dei siti di raccolta, con un investimento totale di oltre 1,18 milioni di euro, testimonia l’impegno verso la qualità del servizio.

La recente introduzione della Legge 166/2024, che impone l’iscrizione al sistema di tracciabilità del CdC RAEE per tutti i punti vendita di AEE, ha portato a un aumento significativo delle registrazioni, ma non è sufficiente a contrastare il fenomeno del traffico illegale.

Il mercato nero dei RAEE è un business florido e pericoloso, che alimenta l’inquinamento, il degrado ambientale e lo sfruttamento illegale del lavoro.

A livello globale, oltre un terzo dei rifiuti elettronici viene gestito in modo scorretto o esportato illegalmente.
L’Italia, e in particolare la Campania, non sono immuni a questa piaga.
Il calo della raccolta pro capite nel 2023, superiore al 12%, è un campanello d’allarme che indica la presenza di canali paralleli e gestioni improprie.

Per affrontare questa sfida, è necessario un approccio integrato che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini.

Campagne di sensibilizzazione mirate, incentivi economici per i gestori dei centri di raccolta, controlli più rigorosi e una maggiore trasparenza nella filiera sono elementi fondamentali per promuovere un’economia circolare e sostenibile.

La trasformazione dei RAEE da rifiuto a risorsa rappresenta un’opportunità unica per contribuire alla creazione di un futuro più verde e prospero per la Campania e per l’intero paese.

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