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venerdì 24 Ottobre 2025

Rapina alla gioielleria: 6 arresti e rete criminale smantellata

L’operazione della Squadra Mobile di Avellino ha portato a una significativa svolta in un caso di rapina a una gioielleria di Mercogliano, avvenuta il 22 ottobre dello scorso anno.

L’esecuzione di sei ordinanze, quattro in carcere e due agli arresti domiciliari, suggella un’indagine complessa e articolata, volta a ricostruire la dinamica e identificare tutti i responsabili di un colpo pianificato con precisione e volto a massimizzare il bottino.
Le indagini, protrattesi nei mesi successivi al fatto, hanno permesso di svelare una struttura criminale organizzata, in cui ruoli e compiti erano rigorosamente definiti.
La rapina non fu un atto impulsivo, bensì l’esito di una preparazione meticolosa.

Due donne, agendo come “teste di ponte”, entrarono nel negozio con l’inganno, simulando un interesse genuino per l’acquisto di gioielli di lusso, al fine di distrarre il personale e studiare la disposizione interna, le telecamere di sicurezza e le possibili vie di fuga.
Successivamente, l’irruzione, caratterizzata da un’escalation di violenza e intimidazione, fu condotta da un gruppo di tre individui, uno dei quali, all’epoca dei fatti, era minorenne.

L’utilizzo di maschere di carnevale, scelto apparentemente per nascondere le identità, si rivelò un elemento chiave nell’analisi delle immagini di sorveglianza, suggerendo una premeditazione volta a ostacolare le indagini.
L’arma utilizzata, sia pistola che fucile, non solo amplificò il senso di pericolo, ma rappresentò anche un elemento distintivo nell’identificazione dei responsabili.
La reazione pronta e coraggiosa del titolare di un’attività commerciale limitrofa, involontariamente coinvolto nella scena, interruppe i piani dei rapinatori, costringendoli a una fuga precipitata.

L’auto utilizzata, un veicolo noleggiato con targa falsificata, fu un ulteriore indizio prezioso che ha permesso agli investigatori di rintracciare la rete di complici e di ricostruire i movimenti della banda prima e dopo la rapina.
Il controllo delle telecamere di sorveglianza, sia interne che esterne alla gioielleria e nelle zone limitrofe, si è rivelato fondamentale per identificare i soggetti coinvolti e ricostruire la sequenza degli eventi.
L’operazione dimostra come un’attenta analisi forense, abbinata a una profonda conoscenza delle dinamiche criminali, possa portare a risultati significativi anche in casi apparentemente complessi, contribuendo a ristabilire un clima di sicurezza e legalità nel territorio.

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