Nel corso di un’articolata operazione, scaturita da una routine verifica stradale, i Carabinieri del Comando Compagnia di Pomezia, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno messo a termine un’indagine complessa che ha portato alla custodia cautelare in carcere di un uomo di 35 anni, originario di Boscotrecase, e all’identificazione di altri soggetti coinvolti in un sofisticato sistema di riciclaggio di autoveicoli rubati.
L’inchiesta, avviata a febbraio 2023, ha svelato un’organizzazione criminale che operava in un contesto transregionale, estendendosi dal Lazio alla Campania e alla Calabria, con ramificazioni potenzialmente più ampie.
L’innesco dell’indagine risale a un controllo stradale effettuato dai Carabinieri della Stazione di Roma Divino Amore, durante il quale è stato fermato un veicolo Alfa Romeo Stelvio, in affitto e con targhe francesi.
Un’analisi più approfondita ha immediatamente sollevato sospetti: l’auto era stata denunciata come rubata in Campania nel giugno 2022, mentre le targhe risultavano essere state sottratte a Marsiglia e applicate abusivamente su un telaio alterato mediante l’utilizzo di un adesivo che ne occultava il numero originale.
Questa scoperta ha fornito il primo indizio di una più ampia rete criminale, specializzata nel riciclaggio di veicoli.
Le successive attività investigative, condotte con precisione e tenacia, hanno ricostruito un modus operandi ben strutturato.
I responsabili, titolari di una società di autonoleggio, acquistavano autoveicoli sottratti illecitamente, procedendo poi alla loro “nazionalizzazione” e reimmatricolazione.
Questo processo si avvaleva della collaborazione di un amministratore di pratiche auto, figura chiave nell’organizzazione, che a sua volta delegava le operazioni a un’altra agenzia specializzata.
Quest’ultima, sfruttando meccanismi opachi, intestava i veicoli riciclati a prestanome, spesso ignari soci di società di comodo, mascherando così l’origine illecita dei veicoli.
L’operazione ha portato al sequestro e alla restituzione a legittimi proprietari di sei veicoli, tra cui tre Alfa Romeo Stelvio, una Smart Fortwo, una Fiat Panda e una Fiat 500X, tutti asportati tra le province di Napoli, Salerno e Benevento e reimmessi in circolazione nella capitale.
L’attività non si è limitata alla semplice identificazione dei veicoli rubati, ma ha permesso di ricostruire l’intera filiera del riciclaggio, rivelando una precisa capacità organizzativa e una conoscenza approfondita delle procedure burocratiche che permettevano di aggirare i controlli.
La gravità degli illeciti commessi e la pericolosità dell’organizzazione criminale hanno portato il Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, su richiesta del Pubblico Ministero, ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 35enne, ritenuto il principale responsabile delle operazioni di riciclaggio.
L’esecuzione della custodia cautelare è stata affidata ai Carabinieri della Stazione di Roma Divino Amore, che hanno accompagnato l’indagato presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, in attesa del prosseguimento delle indagini e del processo.
L’inchiesta è tuttora in corso e non si esclude la possibilità di ulteriori arresti e la scoperta di nuove ramificazioni dell’organizzazione criminale.