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martedì 11 Novembre 2025

Rinascita Carnica Appenninica: un progetto per l’economia delle aree interne

La rinascita della filiera carnica appenninica, un’occasione strategica per l’economia delle aree interne, si concretizza attraverso il progetto “Naturalità”, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura e promosso dalla cooperativa agricola Terramadre, sotto l’egida di Confcooperative FedAgriPesca Campania.

Questo ambizioso intervento, con un investimento complessivo di quasi 36 milioni di euro e un contributo pubblico di 25,5 milioni, si propone di innescare un processo di rigenerazione economica e sociale in un territorio caratterizzato da un patrimonio di biodiversità e tradizioni zootecniche secolari, spesso penalizzato dall’abbandono e dalla marginalizzazione.

L’approccio è profondamente radicato nel modello cooperativo, che vede la filiera come un ecosistema interconnesso, unendo produttori, trasformatori, distributori e centri di ricerca in una rete virtuosa.

Quaranta aziende agricole, presentate con programmi di miglioramento aziendale, rappresentano il motore di questa trasformazione, che mira a elevare gli standard qualitativi della carne prodotta, a ottimizzare i processi produttivi e a promuovere la sostenibilità ambientale.

L’innovazione tecnologica gioca un ruolo chiave.
La partnership con Iccrea Banca e BCC, istituti di credito cooperativo, e con l’Università degli Studi di Napoli Federico II – in particolare i dipartimenti di Ingegneria Elettrica e di Biologia – è finalizzata allo sviluppo di strumenti all’avanguardia.

Questi includono sistemi avanzati di tracciabilità digitale, che garantiscono la trasparenza e la sicurezza alimentare, modelli di valutazione della sostenibilità ambientale, e protocolli per il miglioramento genetico e alimentare del bestiame, mirati a massimizzare la qualità della carne minimizzando l’impatto ambientale.
Il progetto si distingue per una visione olistica che va oltre la mera produzione alimentare.
L’allevamento, in queste aree interne del Molise, Campania, Daunia e Basilicata, rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela del paesaggio, la conservazione della biodiversità, e la lotta al dissesto idrogeologico.
L’attività zootecnica, praticata secondo metodi tradizionali ed estensivi, contribuisce a mantenere vive le comunità rurali, a contrastare lo spopolamento e a generare nuove opportunità di lavoro, soprattutto per le giovani generazioni.

La valorizzazione del “Made in Italy” agroalimentare è un obiettivo primario, con un’attenzione particolare all’internazionalizzazione.

L’ambizione è quella di affermare la carne appenninica sui mercati globali, comunicando i suoi valori distintivi: qualità, sostenibilità, tradizione e legame con il territorio.
Il progetto non si limita ad un intervento puntuale, ma aspira a diventare un modello replicabile in altre aree marginali, dimostrando come l’agricoltura possa essere un motore di sviluppo sostenibile e un fattore di coesione sociale.

La sua realizzazione si pone come un esempio concreto di come coniugare la tutela del patrimonio culturale e ambientale con l’innovazione tecnologica e la competitività economica.

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