Nell’aria densa di devozione che permea la festa di San Gennaro, il cardinale Domenico Battaglia ha offerto un’omelia che trascende la celebrazione religiosa, elevandosi a un appello urgente alla coscienza collettiva.
Non si tratta solo di invocare la protezione del santo patrono, ma di un invito profondo a un impegno concreto, un dovere morale che coinvolge ogni singolo individuo e, soprattutto, le istituzioni che plasmano il nostro mondo.
L’eco delle sofferenze che dilaniano il globo – la guerra in Palestina, il conflitto in Ucraina, le diseguaglianze croniche che affliggono le regioni del Sud del mondo – risuona con particolare forza nel messaggio del Cardinale.
Battaglia non si limita a un generico auspicio di pace, ma sollecita una revisione radicale delle nostre responsabilità, un esame di coscienza che ci spinga ad agire in modo più efficace e compassionevole.
L’appello si rivolge in modo specifico a tre pilastri fondamentali della società contemporanea: le Istituzioni, il mondo della Finanza e l’Industria.
Si tratta di settori dotati di un potere immenso, non solo economico, ma anche politico e sociale.
Il Cardinale invita queste realtà a smettere di “girarsi dall’altra parte”, a non sottrarsi al peso delle decisioni difficili, ad abbracciare una visione a lungo termine che metta al centro il bene comune e la dignità umana.
La Finanza, in particolare, è chiamata a ripensare i propri modelli, a superare la logica del profitto a breve termine, ad investire in progetti che promuovano la sostenibilità ambientale e l’equità sociale.
L’Industria, a sua volta, deve assumersi la responsabilità del proprio impatto sul territorio e sulle comunità, adottando pratiche produttive più etiche e rispettose dell’ambiente.
Le Istituzioni, infine, devono garantire che queste pratiche siano implementate e che i responsabili delle violazioni siano chiamati a rispondere delle loro azioni.
L’omelia del Cardinale Battaglia, dunque, non è un semplice rituale religioso, ma un monito appassionato, un’esortazione alla giustizia e alla solidarietà che si radica nel cuore della fede cristiana e si estende a tutta l’umanità.
Come sottolinea Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli, la città è profondamente orgogliosa di avere una guida spirituale di tale spessore, capace di tradurre la fede in azione concreta, di incarnare un messaggio di speranza e di cambiamento per un futuro più giusto e pacifico.
Si tratta di un invito a riscoprire la nostra umanità, a ricostruire ponti di dialogo e di comprensione, a lavorare insieme per un mondo in cui la dignità di ogni persona sia rispettata e protetta.