venerdì 19 Settembre 2025
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San Gennaro: appello alla responsabilità per un mondo più giusto.

Nell’aria densa di devozione che permea la festa di San Gennaro, il cardinale Domenico Battaglia ha offerto un’omelia che trascende la celebrazione religiosa, elevandosi a un appello urgente alla coscienza collettiva.
Non si tratta solo di invocare la protezione del santo patrono, ma di un invito profondo a un impegno concreto, un dovere morale che coinvolge ogni singolo individuo e, soprattutto, le istituzioni che plasmano il nostro mondo.

L’eco delle sofferenze che dilaniano il globo – la guerra in Palestina, il conflitto in Ucraina, le diseguaglianze croniche che affliggono le regioni del Sud del mondo – risuona con particolare forza nel messaggio del Cardinale.
Battaglia non si limita a un generico auspicio di pace, ma sollecita una revisione radicale delle nostre responsabilità, un esame di coscienza che ci spinga ad agire in modo più efficace e compassionevole.
L’appello si rivolge in modo specifico a tre pilastri fondamentali della società contemporanea: le Istituzioni, il mondo della Finanza e l’Industria.
Si tratta di settori dotati di un potere immenso, non solo economico, ma anche politico e sociale.

Il Cardinale invita queste realtà a smettere di “girarsi dall’altra parte”, a non sottrarsi al peso delle decisioni difficili, ad abbracciare una visione a lungo termine che metta al centro il bene comune e la dignità umana.
La Finanza, in particolare, è chiamata a ripensare i propri modelli, a superare la logica del profitto a breve termine, ad investire in progetti che promuovano la sostenibilità ambientale e l’equità sociale.

L’Industria, a sua volta, deve assumersi la responsabilità del proprio impatto sul territorio e sulle comunità, adottando pratiche produttive più etiche e rispettose dell’ambiente.

Le Istituzioni, infine, devono garantire che queste pratiche siano implementate e che i responsabili delle violazioni siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

L’omelia del Cardinale Battaglia, dunque, non è un semplice rituale religioso, ma un monito appassionato, un’esortazione alla giustizia e alla solidarietà che si radica nel cuore della fede cristiana e si estende a tutta l’umanità.
Come sottolinea Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli, la città è profondamente orgogliosa di avere una guida spirituale di tale spessore, capace di tradurre la fede in azione concreta, di incarnare un messaggio di speranza e di cambiamento per un futuro più giusto e pacifico.

Si tratta di un invito a riscoprire la nostra umanità, a ricostruire ponti di dialogo e di comprensione, a lavorare insieme per un mondo in cui la dignità di ogni persona sia rispettata e protetta.

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