La Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli si appresta a celebrare un gigante del teatro con “Scarpetta 100”, una mostra monografica curata da Mariano d’Amora, affiancato da Silvia Scipioni e Giovanni Bova. L’iniziativa, resa possibile grazie al sostegno di istituzioni regionali e culturali, si dipana dal 30 giugno 2024 fino al 1° dicembre 2025, accessibile al pubblico nei giorni di lunedì, martedì e venerdì, dalle 9:30 alle 17:30. Per informazioni e prenotazioni, è disponibile l’indirizzo bn-na.urp@cultura.gov.it.La mostra, concepita in occasione del centenario dalla scomparsa di Eduardo Scarpetta (1853-1925), ambisce a ricostruire il profilo di un autore cruciale per la comprensione dell’identità culturale napoletana. Il percorso espositivo si articola attorno a una collezione inedita di materiali d’archivio, frutto di una ricerca scrupolosa condotta da Mariano d’Amora e riscoperti nell’archivio privato dello stesso Scarpetta. Questi documenti eccezionali includono le bozze originali di opere teatrali, spesso non ancora pubblicate, annotate con precisione: date di composizione, elenchi degli interpreti, revisioni testuali, indicazioni di regia, permessi di rappresentazione, e persino riflessioni personali, a volte intrise di un’inquietante lungimiranza, come si evince da *Il figlio di Iorio*.Accanto ai manoscritti, la mostra offre un affresco dell’epoca attraverso cronache teatrali e locandine, conservate presso l’archivio Lucchesi Palli, che ripercorrono l’evoluzione del teatro napoletano dal 1870, con *Pulcinella creduto moglie di un finto marito*, al 1923, con *Nu disastro ferroviario* scritta in collaborazione con Rovito. Il valore storico-letterario è amplificato dalla presenza di prime edizioni significative, tra cui *I vampiri Teatrali* (1871), con una dedica sentita a Gennaro Falanga, primo impresario di Scarpetta al Teatro Partenope, e le raccolte poetiche *Lo poeta napulitano* (1872) e *Poesie di D. Felice Sciosciammocca* (1874), arricchite dal commento critico di Mariano d’Amora.Un elemento particolarmente rivelatore è rappresentato dai diari privati dello scrittore, che offrono uno sguardo intimo sulla sua vita, spaziando dalle annotazioni sulle piccole spese quotidiane ai dettagli degli allestimenti teatrali dal 1898 al 1903. Quest’ultimo diario, in particolare, testimonia non solo l’intensa attività scenica di Scarpetta, ma anche la sua capacità di teorizzare il teatro, analizzando le dinamiche del palcoscenico e delineando un codice di comportamento per gli attori e i membri della sua compagnia, esteso persino ai familiari. La mostra si arricchisce inoltre con una selezione di fotografie, contratti teatrali e costumi di scena, che completano il ritratto di un artista profondamente radicato nel tessuto sociale e culturale napoletano e che, per la sua originalità tematica e la sua capacità di innovare il linguaggio drammatico, può essere considerato il fondatore di una moderna drammaturgia napoletana.Tutti i materiali esposti sono consultabili integralmente tramite totem interattivi presenti in sala, e sono accessibili online nell’archivio digitale Eduardo Scarpetta, disponibile all’indirizzo www.istitutodeldrammanapoletano.it, consentendo una fruizione ampia e approfondita del patrimonio scarpetiano.
Scarpetta 100: Un secolo dopo, la mostra alla Biblioteca Nazionale
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