Un’istanza di giustizia scolastica si concretizza in una sentenza che solleva interrogativi profondi sul diritto all’istruzione inclusiva e sulle responsabilità delle istituzioni educative.
Un minore, affetto da una significativa disabilità, si trova privato del supporto fondamentale di un insegnante di sostegno a causa di una carenza di personale specializzato all’interno di un istituto paritario operante nella provincia di Salerno.
La vicenda, denunciata dai genitori del minore, ha portato il Tribunale di Vallo della Lucania a condannare la scuola per una forma di discriminazione indiretta, un atto che impedisce al bambino di accedere a un percorso educativo adeguato.
La sentenza, emessa il 3 settembre, imponeva l’immediata assegnazione del docente di sostegno, in linea con le specifiche necessità indicate nel Piano Educativo Individualizzato (PEI).
La mancata ottemperanza a questa ordinanza, lamentano i genitori, configura una violazione del diritto alla parità di opportunità e un grave pregiudizio per lo sviluppo del minore.
Il provvedimento giudiziario si fonda su una solida base giuridica, richiamando un importante orientamento espresso dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Questa fondamentale pronuncia stabilisce che le scuole private paritarie sono tenute a garantire agli studenti con disabilità le stesse prestazioni di sostegno che verrebbero erogate in un istituto pubblico.
È importante sottolineare che i costi di tali prestazioni, in parte, sono coperti dallo Stato attraverso specifici finanziamenti.
Il principio cardine è l’uguaglianza di accesso all’istruzione, indipendentemente dalla tipologia di istituzione scolastica.
A fronte di questo obbligo legale, la scuola aveva precedentemente comunicato ai genitori l’impossibilità di fornire il supporto necessario, adducendo una carenza strutturale di risorse umane.
Questa giustificazione, tuttavia, non è stata ritenuta sufficiente dal Tribunale.
La gravità della situazione ha suscitato la preoccupazione di diverse istituzioni.
L’Ufficio Scolastico Regionale ha sollecitato chiarimenti urgenti, evidenziando il rischio di un pregiudizio irreparabile al percorso educativo, formativo e di crescita del minore.
Anche il Garante Regionale dei Diritti delle Persone con Disabilità ha richiesto informazioni, sottolineando l’importanza di tutelare i diritti fondamentali di questa categoria di studenti.
Questa vicenda non è solo un caso isolato, ma riflette una problematica più ampia riguardante l’attuazione del diritto all’inclusione scolastica.
Solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità delle istituzioni educative, sulla necessità di risorse adeguate e sulla formazione di personale specializzato.
La tutela del diritto all’istruzione dei minori con disabilità rappresenta una priorità assoluta, e richiede un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti: scuole, famiglie, istituzioni e legislatori.
La vicenda in questione si configura come un campanello d’allarme, che invita a una riflessione più ampia e a un’azione tempestiva per garantire a ogni studente con disabilità il diritto di realizzare il proprio potenziale in un ambiente educativo inclusivo e accogliente.