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Sepe in Ucraina: Un Ponte di Speranza per un Popolo Ferito

Un Ponte di Speranza e Preghiera: Il Cardinal Sepe in Ucraina per un Incontro di Umanità FeritaIn un contesto globale segnato da un conflitto che dilania l’Europa, il Cardinal Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli, si appresta a intraprendere un viaggio denso di significato in Ucraina, in qualità di inviato speciale del Papa Francesco.
L’occasione, il 650° anniversario della fondazione della Metropolia di Leopoli, si configura come un’opportunità per esprimere vicinanza spirituale a un popolo martoriato e per sollevare un faro di speranza in un orizzonte offuscato dalla violenza.
La missione, che si svilupperà tra giovedì e lunedì prossimi, trascenderà le celebrazioni commemorative.

Il Cardinal Sepe, affiancato dal suo segretario, Don Roberto, e dal Vescovo di Cerreto Sannita, Monsignor Giuseppe Mazzafaro, intende dedicare tempo alla preghiera per la pace, stringendo mani con figure politiche chiave, come il sindaco di Leopoli, e offrendo conforto e sostegno concreto attraverso visite a strutture sanitarie, luoghi di memoria e centri di accoglienza per rifugiati.
Un gesto simbolico e potente sarà la posa della prima pietra di una nuova chiesa, dedicata alla Madonna della Misericordia, un monito alla compassione e alla ricostruzione.

“La Chiesa non dispiega armamenti di guerra, né progetta strategie militari,” ha affermato il Cardinal Sepe, ribadendo con chiarezza il ruolo pacifico della Chiesa.

“La nostra unica risorsa, il nostro strumento più potente, è la preghiera.
È attraverso l’unione di intenti, la forza collettiva della supplica a Dio, che possiamo aspirare a un futuro di pace.
” L’invito è quello di trasformare la preghiera in azione, in un impegno costante per alleviare la sofferenza e promuovere il dialogo.

Il viaggio si inserisce in un quadro di rapporti storici profondi e significativi tra Napoli e l’Ucraina.

Il Cardinal Sepe ha ricordato come la diocesi partenopea abbia costantemente offerto spazi di accoglienza e di culto per le comunità di diverse confessioni, sia di rito latino che orientale, testimoniando un’apertura e un’inclusione che riflettono lo spirito accogliente della città.

“A Napoli, abbiamo coltivato una comunione tra russi, bielorussi e ucraini, un tessuto di relazioni che ha reso la nostra città un rifugio di umanità e di rispetto reciproco.

”L’attenzione del Cardinal Sepe non si limita alla tragedia ucraina.
Un pensiero commosso è stato rivolto al popolo palestinese, sottolineando l’urgenza di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sofferenza e sull’ingiustizia, invocando la costruzione di una “civiltà dell’amore”, come auspicato da Paolo VI.

Un appello a non rassegnarsi alla violenza, ma ad agire con coraggio e compassione, ispirandosi ai valori evangelici di solidarietà e di perdono.

Il viaggio in Ucraina, dunque, si configura come un atto di fede, un segno tangibile dell’impegno della Chiesa per la pace e la giustizia, un ponte di speranza tra due popoli feriti, un invito a costruire un mondo più umano e fraterno.

La prima tappa del percorso sarà in Polonia, dove incontrerà il Cardinale Stanislao Dziwisz, storico segretario di Papa Giovanni Paolo II, prima di proseguire in auto verso Leopoli.

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