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mercoledì 29 Ottobre 2025

Sequestrati 2 quintali di prodotti agroalimentari in Irpinia: gravi irregolarità

Un’operazione dei Carabinieri Forestali ha portato al sequestro di due quintali di prodotti agroalimentari in diversi esercizi commerciali della provincia di Avellino, specificamente a Mercogliano, Grottaminarda, Aquilonia e Calitri.
L’intervento, frutto di un’attività di controllo mirata a tutelare la sicurezza alimentare e a prevenire fenomeni di frode, ha rivelato una preoccupante assenza di tracciabilità in un volume significativo di merci destinate al consumo.

Il sequestro non si è limitato alla mera mancanza di documentazione relativa all’origine dei prodotti.

L’indagine ha evidenziato una situazione più complessa, caratterizzata da gravi lacune in termini di igiene e sanità degli ambienti di lavoro e stoccaggio, oltre a una diffusa irregolarità nell’utilizzo di strumenti di pesatura non omologati.

Queste carenze, in aperto contrasto con le normative vigenti in materia di sicurezza alimentare, rappresentano un rischio potenziale per la salute dei consumatori e compromettono la trasparenza della filiera agroalimentare.
La mancanza di informazioni sulla provenienza, un elemento cruciale per garantire la fiducia dei consumatori e facilitare la risalita in caso di problemi sanitari, solleva interrogativi significativi sulla legalità delle pratiche commerciali adottate.
La tracciabilità, infatti, non è solo un obbligo di legge, ma anche uno strumento indispensabile per assicurare la qualità e l’autenticità dei prodotti, permettendo di ricostruire il percorso compiuto dal campo alla tavola.

L’operazione sottolinea l’importanza di un’attività di controllo capillare e costante da parte delle forze dell’ordine, nonché la necessità di una maggiore sensibilizzazione da parte degli operatori del settore riguardo al rispetto delle normative e alla responsabilità sociale che deriva dalla manipolazione e dalla commercializzazione di alimenti.

Le sanzioni pecuniarie, pari a 6.000 euro, rappresentano una risposta immediata, ma è fondamentale promuovere una cultura della legalità e della responsabilità che coinvolga tutti gli attori della filiera, dai produttori ai distributori, per proteggere la salute dei cittadini e preservare l’integrità del patrimonio agroalimentare italiano.

Il caso evidenzia, inoltre, come la mancanza di trasparenza possa favorire pratiche illegali e danneggiare l’immagine dei prodotti locali, pregiando l’intera economia regionale.

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