Un’inquietante vicenda si è sviluppata a Marina di Camerota, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un territorio di straordinaria valenza paesaggistica e ambientale, sottoposto a rigorosi vincoli di tutela. Un villaggio turistico in costruzione è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri del Reparto Parco, in seguito a un’indagine avviata dalla Procura di Vallo della Lucania, che solleva pesanti accuse di violazioni urbanistiche e danni all’ecosistema locale.L’area interessata, situata a ridosso della costa, rappresenta un patrimonio di inestimabile valore, un mosaico di biodiversità e bellezza che il Piano Territoriale Paesistico del Cilento Costiero riconosce e protegge, classificandola come “Area Cira” – un acronimo che denota la necessità di una conservazione integrale delle risorse ambientali. Questa designazione impone stringenti limitazioni alle nuove costruzioni e alle modifiche del territorio, al fine di preservare l’integrità del paesaggio e la funzionalità dell’ambiente.Le indagini hanno portato alla luce una presunta trasformazione illecita del complesso turistico, che avrebbe subito un cambio di destinazione d’uso non autorizzato. L’iniziale progetto di un villaggio ricettivo, destinato all’ospitalità e all’accoglienza turistica, sarebbe stato di fatto sovvertito, mutando in un complesso residenziale destinato alla creazione di unità abitative permanenti. Si sospetta una lottizzazione abusiva, che avrebbe visto la realizzazione di 66 unità immobiliari in cemento armato, caratterizzate da autonomia e indipendenza funzionale. Questa compagine edilizia comprenderebbe 23 appartamenti, tre locali commerciali destinati all’attività economica e tre depositi, unitamente a 35 posti auto coperti, a testimonianza di un intervento di natura considerevole.La sostituzione delle strutture originarie con queste nuove costruzioni, pensate per un utilizzo residenziale e commerciale, appare in flagrante contrasto con le normative vigenti e con i principi fondamentali di tutela paesaggistica e ambientale che governano il Cilento. L’episodio non è un caso isolato, ma si inserisce in un più ampio quadro di controlli e azioni di contrasto ai reati che ledono il territorio e il paesaggio, condotti con determinazione dai Carabinieri Forestali.La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla corretta applicazione delle leggi in materia di urbanistica e sull’efficacia dei meccanismi di controllo del territorio. Oltre alle conseguenze legali per i responsabili, l’episodio rappresenta una ferita profonda per la comunità locale, che vede minacciato il proprio patrimonio naturale e culturale, un bene prezioso da custodire e tramandare alle future generazioni. L’attenzione ora è focalizzata sulla completa ricostruzione della storia urbanistica dell’area, al fine di ripristinare la conformità alle normative e di recuperare l’equilibrio del paesaggio, per garantire la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico del Cilento.
Sequestrato villaggio a Camerota: indagine su abusi edilizi nel Cilento
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