Sequestro stupefacenti e telefoni a Poggioreale: allarme sicurezza

Un significativo sequestro di stupefacenti e dispositivi di comunicazione è stato portato a termine all’interno del carcere di Poggioreale, a Napoli, durante un’operazione mirata condotta dalla polizia penitenziaria.

La scoperta, che ha portato alla confisca di quasi un chilo di hashish, 45 grammi di cocaina e un numero considerevole di telefoni cellulari, inclusi micro-telefoni, solleva interrogativi urgenti sulla persistente capacità criminale di eludere i controlli all’interno del sistema carcerario.
L’azione, che evidenzia la dedizione e la proattività del personale penitenziario, è stata accolta con approvazione dall’Unione Sindacale di Polizia Penitenziaria (USPP), rappresentata dal presidente Moretti e dal segretario regionale Auricchio.

Quest’organizzazione sottolinea come questa operazione si inserisca in un impegno costante volto a preservare la legalità e la sicurezza all’interno degli istituti detentivi, contrastando attivamente il flusso di sostanze illegali e strumenti di comunicazione che potrebbero compromettere l’ordine e favorire attività criminali.
La competenza e l’efficacia dimostrate dagli agenti penitenziari, capaci di intercettare e neutralizzare ripetuti tentativi di introduzione di droga e dispositivi proibiti, sono state riconosciute come un’eccellenza, un faro di professionalità in un contesto spesso difficile e complesso.
Tuttavia, l’episodio riapre il dibattito sull’urgente necessità di dotare la polizia penitenziaria di risorse tecnologiche più avanzate.

L’USPP, attraverso le voci di Moretti e Auricchio, ribadisce la richiesta di strumenti come i “jammer”, dispositivi in grado di bloccare le comunicazioni radio e cellulari, impedendo ai detenuti, in particolare a quelli legati alla criminalità organizzata, di mantenere contatti con l’esterno e di orchestrare attività illecite.

La mancanza di tali tecnologie rappresenta una vulnerabilità che facilita il flusso di informazioni e risorse verso l’esterno, minando l’efficacia delle misure di sicurezza.

Il contesto di Poggioreale è particolarmente delicato, aggravato da un deficit organico di ben 150 unità.

Nonostante questa grave carenza di personale, l’impegno e il senso del dovere del personale penitenziario permettono di mantenere un livello di ordine e sicurezza accettabile, sebbene a costo di un notevole sforzo e sacrificio.

L’USPP esprime quindi un elogio incondizionato a questi agenti, riconoscendo il valore del loro lavoro e la necessità di intervenire per alleviare la pressione sul personale e garantire condizioni di lavoro più dignitose e sicure.
L’evento sottolinea l’importanza di un approccio multidimensionale che combini risorse tecnologiche avanzate, personale adeguato e strategie di prevenzione efficaci per affrontare le sfide poste dalla criminalità organizzata all’interno del sistema carcerario.

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