In un’epoca satura di narrazioni polarizzate e di una percezione della realtà spesso mediata da interessi occulti, la figura di Sigfrido Ranucci si erge come un punto di riferimento imprescindibile. Il suo lavoro incarna un’etica professionale raramente riscontrabile, un invito esplicito a coltivare lo scetticismo costruttivo e a perseguire la verità, anche quando questa si rivela scomoda e impopolare.Il giornalista e conduttore, volto e voce inconfondibile di Report, sarà ospite del Premio Fabula, quindicesima edizione, a Bellizzi, dal 5 al 10 luglio. Un evento atteso con trepidazione, che trascende la semplice presenza di un relatore: rappresenta l’incontro con un’incarnazione di coraggio intellettuale e integrità professionale.Nato nel 1961, Ranucci ha consacrato la sua carriera all’inchiesta giornalistica, un percorso che lo ha visto confrontarsi con le zone d’ombra del potere, svelando meccanismi di criminalità organizzata, corruzione sistemica, traffici illeciti e segreti custoditi gelosamente. Il suo stile, caratterizzato da un rigore analitico ineccepibile e da una passione comunicativa palpabile, ha elevato Report a piattaforma di controinformazione, restituendo ai cittadini il diritto inalienabile di accesso alla conoscenza e alla comprensione critica del mondo. La sua prosa è incisiva, la sua voce è un faro, ogni suo lavoro un atto di responsabilità civile.L’incontro con i giovani talenti del Fabula – creativi impegnati a decodificare il presente attraverso la parola e la narrazione – rappresenta un passaggio di testimone, un’opportunità di trasmissione di valori fondamentali. Piuttosto che un semplice insegnamento, si tratta di un’iniezione di spirito critico, di un invito a coltivare l’autonomia di giudizio e la capacità di discernimento.«Sigfrido Ranucci incarna i principi che guidano la nostra associazione», afferma Giovanni Serritella, presidente del Fabula. «Vogliamo trasmettere ai ragazzi la responsabilità di raccontare la complessità del mondo con onestà, senza cedimenti a facili semplificazioni o a compromessi con la verità. Incontrarlo sarà un’esperienza formativa di profonda risonanza, un dialogo con chi quotidianamente sceglie di scavare a fondo, restituendo dignità e giustizia ai fatti».L’appuntamento con Ranucci si preannuncia come un momento cruciale della manifestazione, un confronto diretto tra una generazione in cerca di strumenti per interpretare la realtà e un professionista che da anni si batte per narrarla senza filtri né censure. Fabula, al di là della sua natura di premio letterario, si configura come un laboratorio di pensiero, un’occasione per affinare lo sguardo, coltivare l’ascolto attivo e alimentare una riflessione indipendente. È un invito a diventare cittadini consapevoli, capaci di interrogare il presente e di costruire un futuro più giusto.
Sigfrido Ranucci a Fabula: un faro per giovani narratori
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